sabato 17 aprile 2010

Gallinari, sono già “numeri” da stella

Pallacanestro - Nban Il 21enne lodigiano ha concluso la stagione con 15.1 punti e 4.9 rimbalzi di media a partita
Gallinari, sono già “numeri” da stella
Meglio di Bargnani e quasi come Nowitski nell’anno da “sophomore”

new york Uno, come l’anno effettivo di esperienza in Nba; due, come le stagioni vissute formalmente oltreoceano che fanno di lui un “sophomore”; tre, come il 3 ottobre 2010, data in cui tornerà a giocare in Italia, al “Forum” di Assago, con i suoi New York Knicks in un’amichevole contro l’Olimpia Milano; dieci, gli anni che lo separano più o meno, a detta del padre Vittorio, dal suo ritorno nel Belpaese per chiudere la carriera. Sono questi i primi numeri che caratterizzano il finale di stagione 2010 per Danilo Gallinari. Terminata una regular season davvero deludente per la sua franchigia che, seppur al secondo anno di rifondazione, puntava a un accesso ai play off, mai davvero vicino, “Danny boy” può dirsi la vera nota lieta della squadra della Grande Mela, che mirerà dritta su di lui, insieme agli acquisti estivi, per il definitivo rilancio. Le prestazioni del 21enne talento di Graffignana, nonostante siano state quasi ostacolate da una squadra allo sbaraglio, piena di giocatori ben consapevoli di dover lasciare New York al termine della stagione e interessati esclusivamente a mettere in luce le proprie individualità, sono state davvero notevoli, tanto da raggiungere lo step del 15+5 auspicato dallo stesso “Gallo” a inizio anno. I punti di media segnati in stagione sono stati infatti 15.1, un incremento notevole rispetto ai 6.1 della stagione precedente nella quale aveva giocato solo 14.7 minuti di media per 28 partite. Questa cifra lo piazza al 56esimo posto sui circa 200 giocatori Nba, al 25esimo tra tutte le ali della Lega e quinto tra i “secondo anno”, con un season-high di 31 punti siglati contro i Boston Celtics. È 4.9 invece la media dei rimbalzi strappati (4.1 difensivi e 0.8 offensivi), nono trai “sophomore” con un massimo di 11. Secondo di tutto il campionato e sorpassato solo negli ultimi mesi dell’esterno degli Houston Rockets, Aaron Brooks, per triple messe a segno (186) e tentate (488), che lo portano a una percentuale del 38.1%. Il 42,3% (392/927) è la sua statistica dei tiri dal campo, mentre ancora più precisa è la mano ai liberi: 251/307 per l’81,8%, quarto tra i secondo anno e 46esimo dell’intera Nba. Fermo a 1.7 il conto degli assist a partita, ma in una squadra come i Knicks di quest’anno non avrebbe mai tirato, se si fosse anche occupato di servire i compagni nelle poche occasioni nelle quali ha gestito il pallone. Si aggiungono lo 0.9 della media dei recuperi, lo 0.7 delle stoppate, l’1.36 quello delle perse e il 2.36 quello dei falli commessi. Decima posizione tra i “sophomore” nella graduatoria dell’efficienty, una sorta di valutazione in salsa Usa, con 14.6. Alto anche il conto dei minuti giocati, a testimonianza dell’importanza del “Gallo” nel gioco dei bluarancio: oltre 33 minuti di media ad allacciata di scarpe, nelle 81 gare giocate di cui 74 partendo tra i primi cinque, settimo tra i “sophomore” e terzo tra i compagni di squadra. Insomma, numeri di tutto rispetto che fanno pronosticare un più che roseo futuro per il numero 8 dei Knicks, anche considerando la media di 23.5 punti delle ultime sei gare giocate. Andrea Bargnani, il lungaccione romano dei Toronto Raptors, oggi è considerato uno dei top player Nba, a un passo dall’All Star Game di quest’inverno: per avere un termine di paragone, nella sua seconda stagione a stelle e strisce si era fermato a 10.2 punti e 3.7 rimbalzi e non ha avuto una prima stagione infernale come Gallinari. Anche le cifre del tedesco dei Dallas Mavericks Dirk Nowitski, giocatore spesso accostato per caratteristiche tecniche al lodigiano, nel suo secondo anno trai “pro” sono state solo leggermente superiori (17.5 punti e 6.5 rimbalzi). Insomma, se le statistiche di un giocatore davvero totale qual è Danilo Gallinari non possono dire tutto sulle sue prestazioni cestistiche e sull’impatto che ha sulla gara, una cosa è certa: anche i soli numeri dicono che il ragazzo è pronto a diventare un’autentica stella.Lorenzo Meazza

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 16/4/2010

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