sabato 24 aprile 2010

Gallinari un po troppo onesto con l'agenzia di stampa italiana

Danilo Gallinari ha inavvertitamente commesso manomissioni in un'intervista a un'agenzia di stampa italiana.

Mentre discutiamo le sue ragioni per voler prendere una pausa dal basket questa estate, Gallinari ha detto le due parole che Donnie Walsh, non potrà mai utilizzare fino al 1 luglio: LeBron James

Gallinari, in una intervista riportata da La Stampa, ha avuto questo da dire sulla sua stagione, la squadra nazionale italiana, il suo desiderio di finire la sua carriera in Italia e, naturalmente, LBJ.

"Il voto per la mia stagione è di 8 (su 10)", ha detto Gallinari. "Ho giocato 81 partite e ho di nuovo il piacere di giocare dopo una stagione con grandi problemi alla mia schiena e la chirurgia. Avevamo troppi alti e bassi e senza continuità è difficile raggiungere grandi obiettivi.

"Ho parlato con il Presidente della Federazione Italiana Dino Meneghin, ma non con l'allenatore Pianigiani Simone. Vorrei giocare, ma ci sono alcuni fattori da considerare: il mio corpo ed essere pronti per la prossima stagione con Knicks. Spero davvero LeBron James ( il miglior giocatore della Lega secondo Gallinari) diventi un Knick. Ma, comunque, sarà una stagione importante per noi" ha concluso parlando del futuro della sua carriera. "Il mio progetto è quello di finire la carriera in Italia con Milano".

Nessun danno, nessun fallo. Ma almeno lui è onesto.

Per saperne di più: ixzz0m2tLzf1v # http://www.nydailynews.com/blogs/knicks/2010/04/gallinari-a-little-too-honest.html

venerdì 23 aprile 2010

Nazionale, Gallinari dice ni «Decido quando torno in Italia»

SE DANILO GALLINARI sarà il leader della rinnovata Nazionale guidata da coach Simone Pianigiani è ancora presto per saperlo, o meglio, devono essere valutate ancora alcune situazioni legate al futuro del "Gallo" con la frachigia statunitense.
Le sue dichiarazioni stoppano un po' l'entusiasmo di poterlo vedere in azzurro: «Non ho ancora sentito Pianigiani ma ho parlato con Pittis e Meneghin- ha detto lo stesso Gallinari.
-Abbiamo parlato della situazione ma non ho ancora deciso niente, le decisioni le prenderò quando tornerò in Italia e ci incontreremo faccia a faccia. Il nodo? Bisogna considerare che la stagione Nba non è semplice e New York e io ci affacciamo a una stagione importante, con molte aspettative, non posso non tenerne conto». Stagione che inizierà il 3 ottobre con il match al Forum di Assago proprio contro l'Olimpia Milano nell'ambito del tour europeo dell'NBA.
Dopo svariati anni di assenza dai playoff la squadra di D'Antoni vuole provare a centrare l'obiettivo ed avere un Gallinari senza riposo estivo potrebbe rivelarsi controproducente.
Nowitzki portò la Germania verso vette impensabili e il suo impatto a Dallas non ne ha risentito, ma anche Gallinari non vuole chiudere la porta: «Dopo tre estati che salto la Nazionale per infortunio voglio stare col gruppo e giocare, la voglia è tanta, vediamo cosa succederà».
La paura è che la schiena, ballerina in passato, possa sovraccaricarsi senza un estate di riposo: «Lo scorso anno sono stato fermo per infortunio e volevo provare a me stesso di poter reggere fisicamente 82 partite, ne ho giocate 81 su 82 e sono contento». Per Bargnani e Belinelli, ormai abituati ai ritmi Nba, sembra più facile invece poter far parte della spedizione azzurra.

Tratto da "Quotidiano Sportivo, pag. 6 del 23 Aprile 2010."

giovedì 22 aprile 2010

Italia: Bargnani e Beli verso il sì. Dubbio Gallinari.

Due su tre. Non male se fossero tiri dal campo. Si tratta invece di un primo bilancio, non ancora definitivo, della presenza estiva in Nazionale per le qualificazioni all'Europeo 2011 di Bargnani, Belinelli e Gallinari. I primi due sembrano intenzionati a venire, con qualche paletto superabile, più complicata invece la situazione dell'ex milanese.
L'impressione è che il Mago alla fine ci sarà, magari prendendosi qualche giorno in più di riposo prima di presentarsi al raduno di Bormio, al massimo con una decina di giorni di ritardo rispetto al ritrovo del 29 giugno. Comprensibile e accettabile tenuto conto delle 82 partite di stagione regolare Nba. A patto che, contrariamente a quanto accaduto la scorsa estate (per problemi fisici), Bargnani arrivi in Valtellina già in forma, avendo lavorato con Francesco Cuzzolin (preparatore atletico di Toronto e al 99% anche dell'Italia, ndr.), potendo quindi inserirsi in corsa nel gruppo. «Non siamo entrati nei dettagli del programma — prosegue Pianigiani — non abbiamo parlato ancora di date, ma lo faremo presto». Quanto alla possibile operazione al tendine d'Achille, il ct ha detto di non avere avuto ulteriori riscontri dal centro dei Raptors. Discorso simile a quello di Andrea anche per Belinelli. Rientrato ieri in Italia con Cuzzolin, ha parlato subito al telefono con Pianigiani e l'impressione è che anche per Beli una decina di giorni in più di riposo bastino per averlo poi riposato e fresco(ma in forma e pronto per giocare) a Bormio. Le brutte notizie arrivano invece da New York. Non è un «no» inappellabile ma la presenza del Gallo in azzurro si fa sempre più complicata. Al di là della volontà del giocatore, che pare essere meno forte rispetto a quella dei «canadesi», c'è l'osta. A Pianigiani va bene l'arrivo a Bormio con 10 giorni di ritardo, purché in forma.
Gallo ha il problema dei «rookie camp» del «Rookie Transition Program», un corso di sei giorni riservato alle matricole Nba che devono imparare come comportarsi in campo e fuori, al quale Danilo non ha ancora partecipato e che ora si vede costretto a «recuperare» obbligatoriamente.
Ci sarebbe una via d'uscita, ovvero chiedere ufficialmente alla Nba (nella fattispecie a Mike Bantom, ex Siena, Roma e Torino, che si occupa del corso) di anticiparlo rispetto alle date previste (prima settimana di agosto, in coincidenza con le prime gare dell'Italia). Ma bisogna vedere se Gallinari sarà intenzionato a farlo, prendendosi quindi l'impegno di venire in Nazionale, magari alle stesse condizioni di Bargnani e Belinelli.
E qui i dubbi crescono. «Con Danilo ci dobbiamo sentire telefonicamente nei prossimi giorni, quando avrà le idee più chiare» conclude Pianigiani.

Tratto da Gazzetta dello Sport, ed.Nazionale, pag.32 del 22 Aprile 2010.

mercoledì 21 aprile 2010

Danilo Gallinari Sophomore Season Mix

Risultati sondaggio FIP: miglior giocatore italiano del momento

All'interrogativo su chi fosse in questo momento il miglior giocatore italiano, il 52% dei votanti (2.235 voti, per la precisione) ha espresso la sua preferenza per Danilo Gallinari.

Al secondo posto, dietro alla stella dei Ney York Knicks, Andrea Bargnani (24%) seguito da Pietro Aradori (12%), Peppe Poeta (7%) e Marco Belinelli (5%).

Sull'homepage del portale Fip è già possibile votare per il nuovo sondaggio: chi è il Commissario Tecnico più importante nella storia del basket azzurro?

Globetrotters Tour In Italia

http://harlemglobetrotters.com.ismmedia.com/ISM3/std-content/repos/Top/E-mail%20Images/NBA%20Email/NBA%20Email%20Header%20-%20Final.jpg

domenica 18 aprile 2010

Il diario del Gallo... settima settimana!

Mini resoconto di un'annata NBA

Due anni fa, prima del Draft che elesse Danilo Gallinari sesta scelta assoluta garantendogli un contratto con i New York Knicks, sui siti specializzati si poteva leggere un profilo di Danilo clamorosamente sconfessato alla sua prima stagione senza problemi di salute: si parlava di poco atletismo, palleggio troppo alto, poco decisionista in campo, niente di speciale in difesa, con una “minimal elevation”, dotato di una “mobilità robotica”, con poca attitudine al rimbalzo. Oggi vediamo che questo ragazzo che, alla luce di tale giudizio venne accolto da sonori fischi la notte del Draft al Madison Square Garden, ha risposto con 15 punti di media in 81 partite giocate, 4.90 rimbalzi, 1.7 assist, con il 42.5% da 2, il 38% da 3 in 33.9 minuti in campo. Danilo ha vinto il premio per il canestro più spettacolare visto quest’anno al Madison Square Garden: una schiacciata perentoria nel traffico contro gli Indiana Pacers (alla faccia dello scarso atletismo), insomma l’esatto contrario di quanto riportato via internet (http://www.nbadraft.net/players/danilo-gallinari) su siti specializzati.

sabato 17 aprile 2010

Gallinari, sono già “numeri” da stella

Pallacanestro - Nban Il 21enne lodigiano ha concluso la stagione con 15.1 punti e 4.9 rimbalzi di media a partita
Gallinari, sono già “numeri” da stella
Meglio di Bargnani e quasi come Nowitski nell’anno da “sophomore”

new york Uno, come l’anno effettivo di esperienza in Nba; due, come le stagioni vissute formalmente oltreoceano che fanno di lui un “sophomore”; tre, come il 3 ottobre 2010, data in cui tornerà a giocare in Italia, al “Forum” di Assago, con i suoi New York Knicks in un’amichevole contro l’Olimpia Milano; dieci, gli anni che lo separano più o meno, a detta del padre Vittorio, dal suo ritorno nel Belpaese per chiudere la carriera. Sono questi i primi numeri che caratterizzano il finale di stagione 2010 per Danilo Gallinari. Terminata una regular season davvero deludente per la sua franchigia che, seppur al secondo anno di rifondazione, puntava a un accesso ai play off, mai davvero vicino, “Danny boy” può dirsi la vera nota lieta della squadra della Grande Mela, che mirerà dritta su di lui, insieme agli acquisti estivi, per il definitivo rilancio. Le prestazioni del 21enne talento di Graffignana, nonostante siano state quasi ostacolate da una squadra allo sbaraglio, piena di giocatori ben consapevoli di dover lasciare New York al termine della stagione e interessati esclusivamente a mettere in luce le proprie individualità, sono state davvero notevoli, tanto da raggiungere lo step del 15+5 auspicato dallo stesso “Gallo” a inizio anno. I punti di media segnati in stagione sono stati infatti 15.1, un incremento notevole rispetto ai 6.1 della stagione precedente nella quale aveva giocato solo 14.7 minuti di media per 28 partite. Questa cifra lo piazza al 56esimo posto sui circa 200 giocatori Nba, al 25esimo tra tutte le ali della Lega e quinto tra i “secondo anno”, con un season-high di 31 punti siglati contro i Boston Celtics. È 4.9 invece la media dei rimbalzi strappati (4.1 difensivi e 0.8 offensivi), nono trai “sophomore” con un massimo di 11. Secondo di tutto il campionato e sorpassato solo negli ultimi mesi dell’esterno degli Houston Rockets, Aaron Brooks, per triple messe a segno (186) e tentate (488), che lo portano a una percentuale del 38.1%. Il 42,3% (392/927) è la sua statistica dei tiri dal campo, mentre ancora più precisa è la mano ai liberi: 251/307 per l’81,8%, quarto tra i secondo anno e 46esimo dell’intera Nba. Fermo a 1.7 il conto degli assist a partita, ma in una squadra come i Knicks di quest’anno non avrebbe mai tirato, se si fosse anche occupato di servire i compagni nelle poche occasioni nelle quali ha gestito il pallone. Si aggiungono lo 0.9 della media dei recuperi, lo 0.7 delle stoppate, l’1.36 quello delle perse e il 2.36 quello dei falli commessi. Decima posizione tra i “sophomore” nella graduatoria dell’efficienty, una sorta di valutazione in salsa Usa, con 14.6. Alto anche il conto dei minuti giocati, a testimonianza dell’importanza del “Gallo” nel gioco dei bluarancio: oltre 33 minuti di media ad allacciata di scarpe, nelle 81 gare giocate di cui 74 partendo tra i primi cinque, settimo tra i “sophomore” e terzo tra i compagni di squadra. Insomma, numeri di tutto rispetto che fanno pronosticare un più che roseo futuro per il numero 8 dei Knicks, anche considerando la media di 23.5 punti delle ultime sei gare giocate. Andrea Bargnani, il lungaccione romano dei Toronto Raptors, oggi è considerato uno dei top player Nba, a un passo dall’All Star Game di quest’inverno: per avere un termine di paragone, nella sua seconda stagione a stelle e strisce si era fermato a 10.2 punti e 3.7 rimbalzi e non ha avuto una prima stagione infernale come Gallinari. Anche le cifre del tedesco dei Dallas Mavericks Dirk Nowitski, giocatore spesso accostato per caratteristiche tecniche al lodigiano, nel suo secondo anno trai “pro” sono state solo leggermente superiori (17.5 punti e 6.5 rimbalzi). Insomma, se le statistiche di un giocatore davvero totale qual è Danilo Gallinari non possono dire tutto sulle sue prestazioni cestistiche e sull’impatto che ha sulla gara, una cosa è certa: anche i soli numeri dicono che il ragazzo è pronto a diventare un’autentica stella.Lorenzo Meazza

ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 16/4/2010

mercoledì 14 aprile 2010

Il "Gallo" chiude questa notte a Toronto, ma Pianigiani lo precetta per gli Europei





TORONTO.- Si chiude con il derby, poi sarà tempo di vacanze. Anzi no, di Nazionale, poi in ottobre si riprenderà con una tournee in Europa (il 3 amichevole con l'Armani Jeans a Milano) con i suoi Knicks. La seconda stagione in Nba di Danilo Gallinari sta per andare agli archivi (stanotte c'è Toronto-New York per l'ultima giornata della fase regolare) con un bilancio in chiaroscuro per la stella di Graffignana: più che positivo dal punto di vista personale, se è vero che le sue aspettative sono state rispettate («Vorrei chiudere con 15 punti e 5 rimbalzi di media», aveva detto al "Cittadino" a ottobre, e le sue stats ad oggi dicono 15.0 e 4.9); negativo se si pensa che i suoi Knicks sono già da tempo tagliati fuori dalla lotta per i play off, che lui aveva definito invece un obiettivo prioritario alla vigilia. Prima di tracciare la classica riga manca però una partita, che è tutt'altro che di secondo piano. Questa notte a Toronto(saranno le 2 di notte tra mercoledì e giovedì in Italia) va in scena infatti Raptors-Knicks, che è il quarto derby della stagione fra i tre italiani della Nba: Andrea Bargnani e Marco Belinelli da una parte e il "Gallo" appunto dall'altra.
Se per Gallinari in palio c'è solo l'onore, per Toronto una vittoria potrebbe valere l'aggancio in extremis all'ultimo posto nella post season strappandolo a Chicago. I primi tre precedenti sono andati ai Raptors, anche se nel primo al "Garden" a metà gennaio il 21enne lodigiano aveva strappato applausi con una delle sue numerose prestazioni mostruose della stagione, con 26 punti contro i 24 del "Mago".
Ieri il numero 8 dei Knicks ha regalato un'altra grande partita, contribuendo con 24 punti (5/12 da due, 4/6 da tre e 2/3 dalla lunetta) e 8 rimbalzi al successo (114-103) di New York al "Madison Square Garden" contro i Washington Wizards.
Ma nonostante le 81 partite già disputate da ottobre ad oggi, il lodigiano è lungi dal poter considerare finita la sua stagione.
Proprio ieri infatti il nuovo ct azzurro Simone Pianigiani ha rilasciato dichiarazioni importanti sui tre italiani dell'Nba in vista delle qualificazioni ai prossimi Europei in cui sarà impegnata l'Italia: «Dovremo valutare la situazione con i ragazzi - ha detto Pianigiani -, in base alle loro condizioni. Tutti ad ogni modo tengono alla maglia azzurra».


Tratto da: "Il Cittadino" del Aprile 2010, pag.39

martedì 13 aprile 2010

Scelte interessanti per il tour NBA oltreoceano... a detta del New York Times




Secondo il blog del New York Times, i Knicks hanno effettuato delle scelte definite, interessanti per il loro tour oltreoceano.


I Knicks non hanno ancora una superstar ben precisa, un punteggio vincente o un roster definitivo per la prossima stagione, ma l'NBA li invierà per un tour europeo in ottobre. Chiamatelo un atto di fiducia nel loro piano di rilancio.

L'NBA ha annunciato martedì che i Knicks si sarebbero aggiunti ai Los Angeles Lakers e a i Minnesota Timberwolves per una partita di preseason nell'ambito del programma annuale di "Europe Live".

I Knicks giocheranno a Milano (contro Armani Jeans Milano) il 3 ottobre e a Parigi (contro i Timberwolves) il 6 ottobre.

Con solo quattro giocatori sotto contratto per la prossima stagione e una recente eredità di disfatte e disfunzioni, i Knicks potrebbero essere considerati una scelta curiosa. Ma hanno un allenatore (Mike D'Antoni) che ha giocato in Italia e un giocatore(Danilo Gallinari)nato lì e forse LeBron James, se si decide per un eventuale cambio di maglietta durante l'estate.

Durante una conference call martedì, al commissario David Stern è stato chiesto, in maniera scherzosa, se sapeva qualcosa sul futuro di James quando ha deciso di inviare i Knicks oltremare.

"Posso assicurarvi che io non ne so nulla'', ha detto Stern, ridacchiando. "Sono solo il commissario''.

In effetti, i Knicks sono diventati candidati al Europe Live molto tempo prima dell'annuncio del salary cap per James. Ha molto più a che fare con i loro acquisti di Gallinari e D'Antoni nella primavera del 2008.

Gallinari ha trascorso due anni con A.J. Milano, lo stesso nel quale giocavano, il padre, Vittorio, e D'Antoni, che erano compagni di squadra. D'Antoni ha inoltre, diventato capocannoniere di Milano e ha allenato la squadra per quattro stagioni.

Così, anche senza James (o di Dwyane Wade), i Knicks dovrebbero avere un pass privilegiato per l'Italia.

Stern ha detto che i Knicks si sono resi disponibili per la trasferta e ha osservato che l' NBA cerca di ruotare le 30 franchigie in maniera tale, che ciascuna riesca a giocare in Europa. Sarà la seconda volta dei Knicks all'estero, il primo dal 1990, a Barcellona, Spagna.

Per quanto riguarda il gioco scadente dei Knicks (29-52) e dei Wolves (15-66), Stern ha commentato: "La mia aspettativa è che sia New York che Minnesota siano squadre più emozionanti nella prossima stagione rispetto a quest'anno, e siamo in attesa della concorrenza.''

Il ritorno a casa di altri comporta Pau Gasol e i Lakers , che dovranno affrontare la sua ex squadra Regal FC Barcellona il 7 ottobre. Barcellona offre la stella playmaker Ricky Rubio, che è stata portata avanti dal Minnesota nel giugno scorso, quando era partita per la Joventut. Rubio ha scelto di rimanere in Spagna per almeno altri due anni. Barcellona non giocherà conto Timberwolves, così Rubio non avrà la possibilità di affrontare i suoi compagni potenziali futuri compagni di squadra.

"E 'una svolta interessante, non è vero?''Stern ha detto della connessione Timberwolves-Rubio. "Non può prendersi il merito o la colpa per questo, ma è interessante il fatto che la squadra che detiene i diritti di progetto di un giocatore molto buono per Barcellona sia lì. Forse Ricky sarà ispirato a seguire la squadra. Ma che in realtà non era il motivo. E 'solo una specie di colpo di scena ha aggiunto che lo rende interessante.''

lunedì 12 aprile 2010

Danilo Gallinari Time to learn some Italian!

Danilo Gallinari Time to learn some Italian!

Learning Italian With Danilo Gallinari: Rimbalzo - NBA Videos and Highlights
www.nba.com/knicks



Commento di Gallinari riguardo la sconfitta a Miami

Per l'audio cliccate qui.

sabato 10 aprile 2010

Il diario del Gallo..parte sesta




sempre via skysport..

Knicks vs Magic..



Ci fu un attimo verso la fine del primo tempo quando Danilo Gallinari sembrava potesse entrare a far parte del lungo elenco dei lesionati Knicks . L'attaccante del secondo anno aveva cercato di togliere al giocatore dei Magic Marcin Gortat un rimbalzo, ma si allontanò tenendo la spalla destra al posto della palla.

Ma New York chiamò un time out.

Anche se inizialmente Gallinari sembrava in preda al dolore estremo, lo stallone del secondo anno è tornato in campo nel secondo tempo e senza perdere un rimbalzo, segnando 11 dei suoi 28 punti nel terzo trimestre per aiutare i Knicks prima di far cadere un 118-103 nella notte di Venerdì contro Orlando.

"Dopo aver riscaldato di nuovo, mi sentivo bene", ha detto Gallinari ai microfoni MSG.

Con Wilson Chandler e Al Harrington fuori uso per la stagione e Tracy McGrady che continua il suo recupero postoperatorio per via del ginocchio, Gallinari si è dimostrato ancora una volta il 'go-to guy' in attacco dei Knicks. Due partite dopo aver portato il suo career high a 31 punti nella vittoria su Boston, ha realizzato a New York una sparatoria contro Orlando.

Mal di spalla e tutto il resto, Gallinari è andato su 5-per-10 da oltre l'arco in un matchup caratterizzato da una combinazione 31 3-puntatori tra le due squadre. I Knicks hanno così superato il loro precedente record di 26 unità 3-puntatori e le squadre segnato il record NBA per la maggior parte di 3 puntatori in un gioco di regolamento.

I Knicks hanno realizzato 16-for-33 dal campo 3 punti, mentre il Magic è andato per 15-32.

Grandi prestazioni di Gallinari nella seconda metà hanno aiutato i Knicks a risalire da meno 24 punti, fino a farne una partita a cifra unica nel quarto trimestre. Ma i Magic erano troppo difficili da fermare, soprattutto giocando con la zona di attacco dei Knicks con problemi fallo per la maggior parte del periodo finale.

"Un paio di volte abbiamo cercato di arrivare fin lassù, ma poi l'hanno acceso un po '," ha detto l' head coach dei Knicks Mike D'Antoni . "Bisogna dare loro credito perché sono una squadra davvero buona e stimolante per un campionato."

Chris Duhon aveva 13 punti, cinque assist e quattro rimbalzi, mentre Sergio Rodriguez ha ottenuto 13 partendo dalla panchina.

Gallinari sta terminando il suo secondo anno nella NBA su un punteggio lampante, una media di 22,8 punti nelle ultime cinque partite.

"Stiamo cercando di sviluppare i ragazzi giovani e fare in modo che ottengano una buona esperienza", ha detto D'Antoni. "Ogni partita è significativa e cerchiamo di arrivare fino alla fine, quando si può vincere o perdere partite. Vogliamo che i nostri ragazzi facciano esperienza, e credo che lo stiano facendo . "

Gallinari studia da superstar e sogna James


Basket Nba "La mia stagione non è male, ma posso fare di più. Se potessi giocare con LeBron."

Gallinari studia da superstar e sogna James



ROMA - Una buona stagione individuale, con tanti sorrisi. La prossima, però, dovrà essere buona anche per i New York Knicks.
Magari, con LeBron James come compagno di squadra. Tra bilanci e sogni, Danilo Gallinari si prepara ad archiviare un'annata double face. Voti alti sulla pagella personale, giudizi deludenti su quella della squadra. "Per quel che riguarda la mia stagione posso dire che non è andata male, anche se so che posso fare di più. Per il risultato della squadra non può essere positiva, anche se abbiamo avuto tanti problemi", dice l'ala italiana.
Al secondo anno nella Nba, il 'Gallo' ha dimostrato che può recitare un ruolo di primo piano nella lega più prestigiosa del pianeta. "Il voto lo lascio dare agli altri", dice. Ai Knicks di coach Mike D'Antoni, che chiuderanno la stagione lontanissimi dalla lotta per i playoff, il giudizio lo dà lui. "Eravamo partiti sapendo che avremmo avuto difficoltà, ma eravamo tutti convinti che in fondo potevamo giocarci i playoff. Abbiamo avuto un momento di crescita importante, vincevamo ed eravamo vicini all'obiettivo", dice ripensando alla prima metà della regolar season. Tra una rivoluzione di mercato e l'altra, Gallinari si è stabilmente ritagliato uno spazio da protagonista.
A febbraio ha partecipato allo 'show' dell'Ali Star weekend. Con la maglia dei Knicks è un titolare inamovibile, viaggiando alla media di 33 minuti a gara con 14,6 punti e quasi 5 rimbalzi. Pochi giorni fa, nella vittoria contro i Boston Celtics, è arrivato il career high con 31 punti.
Prima di andare in vacanza, Gallinari è atteso dal quarto derby italiano. Nell'ultimo atto della regular season, i Knicks faranno visita ai Toronto Raptors di Andrea Bargnani e Marco Belinelli, che si sono aggiudicati i primi 3 confronti made in Italy del 2009-2010. "E' una sensazione strana, perché si gioca un derby su un parquet americano. E' un bel segnale che la nostra pallacanestro dà all'esterno, perché avere fra giocatori come rappresentanti non è cosa da niente", dice.
La sfida avrà valore soprattutto per i Raptors, a caccia di un posto nei playoff, "La stagione di Bargnani è stata buona. Il 'mago' è andato ad un passo dalla convocazione all'Ali Star Game, ha cifre di tutto rispetto e ormai a Toronto è diventato un uomo franchigia. 'Beli' ha avuto qualche difficoltà in più a trovare spazio, ma quando ha giocato ha sempre fatto bene". La post-season è alle porte e i Knicks, per quest'anno, dovranno accontentarsi di fare da spettatori. Il prossimo anno, invece, se arrivasse LeBron James...Il nome del fuoriclasse, nella Grande Mela e dintorni, è diventato una piacevole ossessione.
A gennaio, il management dei Knicks ha cominciato a lavorare in vista del mercato estivo che si annuncia come il più movimentato degli ultimi anni. Tanti big potrebbero cambiare maglia. I riflettori sono puntati soprattutto su James: il 'prescelto' potrebbe lasciare Cleveland e trasferirsi al Madison Square Garden. "E' già dall'anno scorso che qui si parla del mercato e di Lebron.
La verità è che finché non finirà la stagione e non inizieranno realmente le trade non si saprà nulla", dice Gallinari. La prudenza, però, non impedisce di sognare, "Certo, giocare con lui sarebbe incredibile".

Tratto da "La Voce di Romagna" , pag. 9 del 10 Aprile 2010.

giovedì 8 aprile 2010

Il Gallo attraverso gli occhi del suo primo coach

Pallacanestro - Pino Cagnani è stato il primo coach di Gallinari
«Danilo è nato campione: a 10 anni batteva i 18enni nelle gare di tiro da tre»


LODI «Quando Danilo aveva sei anni io passavo a prenderlo tutti i giorni da casa per portarlo agli allenamenti e lo trovavo sempre a tirare sul campetto di casa, non importava che ci fosse il sole o piovesse; Jack invece andava spronato, ma ora ha raggiunto i suoi traguardi grazie alla voglia e all'impegno». Ricordi di Giuseppe "Pino" Cagnani, primo allenatore di due futuri campioni della palla a spicchi lodigiana e mondiale come Danilo Gallinari e Giacomo Devecchi. Autentico fondatore o, se vogliamo, pioniere del minibasket a Borghetto, dove ha iniziato nel 1990 pagando i palloni di tasca sua e "raccattando" sei ragazzini, che nel giro di pochi mesi sono diventati ben 22, Cagnani ha accolto a braccia aperte nella sua scuola di pallacanestro i due futuri professionisti, tornati nel 1995 nel Lodigiano insieme ai genitori. «Danilo fin da piccolo aveva una voglia e una determinazione incredibili - ricorda Cagnani -, tanto da andare a casa del cugino Giacomo e costringerlo quasi a forza a venire agli allenamenti». Cagnani ha curato la crescita dell’attuale capitano di Sassari solo nei due anni di Borghetto, mentre il rapporto con la stella dei New York Knicks è durato anche per due anni nel Basket Lodi (l'ultimo di minibasket e il primo nei Propaganda), oltre che nelle selezioni provinciali e in due camp estivi a Ischia nel 1999 e nel 2000: «Già a 10 anni si capiva che aveva delle grandissime doti e mostrava la sua propensione per le conclusioni dalla distanza - racconta l’ex allenatore lodigiano -, vincendo le gare di tiro da tre contro ragazzi di 17 o 18 anni».Abbandonata temporaneamente la palla a spicchi per motivi personali, l'affetto dei suoi due "pargoli" non è mai venuto meno e il rapporto si è ulteriormente cementato: «Nonostante la loro giovane età Danilo e Jack mi sono sempre stati vicini e così ora ho trovato una scusa per andarli a trovare». Uno a New York, in Nba con la maglia dei Knicks, l'altro a Sassari, in LegaDue: «Li avrei raggiunti anche se avessero giocato in posti meno affascinanti, figurarsi nella "Grande Mela" e in Sardegna», sorride Cagnani. Partiamo dal viaggio in America: «Sono stato tutto il mese di marzo negli States e ho avuto la possibilità, grazie a Danilo, di conoscere veramente e toccare con mano il mondo Nba». Anni luce di differenza... «Sì, è tutto programmato nei minimi dettagli e l'atmosfera è proprio da "viziati": dalle gare agli spostamenti fino alla scansione del tempo degli allenamenti. Ho avuto la possibilità di partecipare a una sessione post partita nello straordinario quartier generale dei Knicks a White Plains, dove ho conosciuto il presidente Donnie Walsh e ho visto dal vivo ben sei partite». Il tutto in qualità di tifoso speciale: «Al "Madison" sventolavo fieramente un tricolore con la scritta "Lodi c'è" e Danilo, appena entrato in campo, mi indicava battendo il pugno sul petto». Gesto d'affetto che non ha potuto replicare al "Boston Garden", meta di una trasferta dei Knicks seguita da Cagnani: «Ci sono andato il 17 marzo in occasione del "Saint Patrick's day", festa davvero folkloristica e a tratti incredibile, tanto che anche a me hanno chiesto un documento per servirmi degli alcolici; ma al palazzetto, che per la ricorrenza era ancora più verde del solito, mi hanno fatto togliere la bandiera, reputata segno d'offesa per gli irlandesi in quel giorno, date le antiche ostilità con gli immigrati italiani». La sera poi, assieme a "Danny boy" («Un ragazzo davvero molto riconoscente - confida -, che per tutto il mese mi ha scarrozzato per New York») tutti a cena al ristorante "Via della Pace": «Quello è il punto di ritrovo di Danilo e di un po' di tutti gli italiani della zona e lì ho avuto l'occasione di conoscere l'ex milanista Daniele Massaro, il play dei Knicks Sasha Rodriguez e il responsabile dei media bluarancio Nick Brown». Veniamo ora alla permanenza in Sardegna: «Sono stato a Sassari una settimana nel novembre scorso e ho trascorso una vita parallela alla squadra, compresa la "Macumba", la loro cena scaramantica di ogni venerdì sera pre partita». Non sarà certo come New York, ma anche Sassari sa farsi apprezzare: «È una città splendida con tutti i suoi carrugi e lì il basket è vissuto in maniera molto più vicina: quando ero in giro con Jack tutti lo fermavano per salutarlo o per un autografo». Chissà in quali città lo porteranno i prossimi talenti che alleverà il mitico Pino.

Voci di un fans club italiano ufficiale del Gallo...

Presto arriverà il primo fans club italiano: organizzerà anche i viaggi negli States


Il viaggio a New York non resterà di certo un unicum per Pino Cagnani, che tornerà negli States non più solo ed esclusivamente per svago. È ormai in cantiere e in via di realizzazione un fans club di Danilo Gallinari in connubio tra Italia e New York e la stella di Graffignana ha voluto affidare proprio al suo primo coach l’organizzazione della struttura nel suo insieme. Del progetto si parlava da tempo, ma i numerosi faccia a faccia di marzo hanno dato il placet definitivo all’operazione cui tiene molto il “Gallo” e che sta muovendo già ora i primissimi passi, puntando a essere una realtà nei prossimi mesi, sicuramente ben prima dell’inizio della stagione Nba 2010/2011. Oltre al sito Internet e a un nuovo logo da inventare, che vorrà chiudere con la solita e abusata effige di un galletto, dovranno anche trovarsi le sedi fisiche del club. Se per New York sembra sicuro come quartier generale il ristorante “Via della Pace”, dove l’ala dei Knicks ama cenare quando gli impegni agonistici glielo permettono, si stanno intavolando delle trattative per coinvolgere il fans club santangiolino dell’Olimpia Milano per la location italiana. Le iniziative saranno sia a livello sportivo, con eventi al quale parteciperà “Danny boy” in prima persona, sia di beneficienza e l’obiettivo numero uno sarà quello di organizzare pacchetti viaggio per New York che comprendano anche i biglietti per le partite dei Knicks, dato che, se davvero in estate verranno mantenute le promesse di mercato (che vedono i bluarancio a caccia della creme dei free agents in circolazione), sarà davvero un’impresa trovare dei singoli tickets per la prossima stagione. Per Pino Cagnani, insomma, si prospetta una vera e propria vita da pendolare e la tratta Lodi - New York non è affatto male.

Gallinari: la fortuna bisogna sapere dove cercarla. E poi aiuta gli audaci.


UN CANESTRO di Danilo Gallinari come una "punizione divina". La singolare definizione viene da Doc Rivers, coach dei Boston Celtics sconfitti a New York, così deluso da ammettere: «Abbiamo meritato di perdere». Una sconfitta maturata con il canestro da fuori di tabella con cui Gallo ha firmato l'ultimo sorpasso sugli ex campioni Nba e il proprio record di punti (31) negli States. «Sono stato fortunato - dice il 21enne ex milanese - ma la fortuna bisogna cercarsela e aiuta gli audaci». Così audace, Gallinari, da meritarsi i complimenti dell'avversario più illustre, Kevin Garnett: «E' stato intelligente a sfruttare ogni occasione. Se inizia a fare canestro non la smette più».

GALLO LEADER Senza Tracy McGrady e Al Harrington, ma con in quintetto il sorprendente Earl Barron (17 punti e 18 rimbalzi per l'ex meteora Fortitudo, ingaggiata con contratto di 10 giorni!), i Knicks si sono affidati a Gallinari,la cui risposta è stata da leader, all'interno di un mese a quasi 18 punti di media. Una presenza mostrata con i 19 punti nel solo terzo quarto, che hanno rovesciato la gara contro Boston. E al tempo stesso hanno impedito ai Celtics di avvicinare il terzo posto ad est, occupato da Atlanta, e che consentirebbe di evitare Cleveland in semifinale di conference.


Tratto da: TuttoSport, Ed. Nazionale, p.21, dell' 8 Aprile 2010.

Il diario del Gallo..parte quinta

Celtics vs Knicks: Garnett vs. Gallo

Kevin Garnett ha fissat Danilo Gallinari e poi ha cercato di intimidirlo prima con le parole e poi colpendolo al petto, con un gomito.

"Quando ciò accade non è buono per l'altra squadra", ha detto Gallinari con una strizzatina d'occhio. "Voi lo sapete."

E ora anche Garnett lo sa.
La tattica si ritorse contro di lui, visto che Gallinari ha segnato 31 punti durante la partita. Gallinari segna 19 punti nel terzo trimestre, con la maggior parte dei quali provenienti dopo pattern fin troppo familiari per Garnett quando si tratta di affrontare i giocatori europei di talento: abbagliamento, minacce, gomito.

"E 'quel tipo di giocatore", ha detto Gallinari, che non si è lamentato di Garnett né è stato in qualche modo innervosito dalle sue azioni. "Lo fa in un sacco di partite e a un sacco di giocatori".

Garnett, l'attaccante All-Star ed ex MVP, aveva dato una gomitata a Gallinari anche lo scorso anno.

"E' quello che succede un sacco di volte quando gli europei vengono qui ", Gallinari ha detto di essere stato "testato" da giocatori nati in America. "Ma io credo di aver dimostrato quest'anno e l'anno scorso che non sono morbido. La parola dolce non è nel mio vocabolario".

La battaglia è iniziata quando Garnett ha preso fallo a Gallinari con le ginocchia in un lancio a canestro. Garnett fulminò, ma Gallinari lo ignorò. (stupenda la rima :-D) Qualche istante dopo, Garnett ha fatto un fallo offensiv, o quando sembrava che Gallinari avesse scalfito il mento Garnett con il suo gomito. Garnett ha saputo giocarsi il fallo bene e potrebbe essere stato visto dicendo qualcosa di Gallinari del genere, le due strade si sono incontrate.



Sul possesso successivo di Boston, Garnett oscilla il gomito nel tentativo di liberarsi da Gallinari. I funzionari mancavano, ma non D'Antoni, che ha urlato contro l' arbitro Derek Richardson abbastanza a lungo per ottenere un fallo tecnico.

"Stavo cercando di passare la palla", ha detto Gallinari. "Non stava cercando di colpirlo. Ma egli mi guardò e diede una gomitata. Questo è diverso."

Gallinari ha segnato cinque punti nel quarto trimestre, tra cui un lancio lungo che ha reso 102-101 con 38,6 secondi di sinistra.

Per saperne di più: http://www.nydailynews.com/sports/basketball/knicks/2010/04/06/2010-04-06_danilo_gallinari_scores_31_points_carries_new_york_knicks_to_104101_victory_over.html?r=sports% 2Fbasketball 2Fknicks% & utm_source = feedburner & utm_medium = feed & utm_campaign = feed% 3A + nydnrss %%% 2Fsports 2Fbasketball 2Fknicks 28Sports +%%%% 2FBasketball 2FKnicks 29 # ixzz0kUyvdYgP

Danilo Gallinari secondo Kevin Garnett..




Dopo la sconfitta dei suoi Boston Celtics contro i New York Knicks, Kevin Garnett ha fatto i complimenti al nostro Danilo Gallinari: “E’ un tiratore, un giocatore che ama prendere il suo ritmo: quando comincia a segnare non si ferma più. Sa essere molto aggressivo, ma ha anche intelligenza tattica” ha detto KG nel dopo gara. “Quando abbiamo cercato di anticiparlo sul perimetro, lui ha cominciato ad andare dentro prendendosi dei tiri liberi molto importanti. Questo è sinonimo di intelligenza tattica”. Poi una battuta sui playoff: “Se siamo concentrati ce la giochiamo con tutti”.

martedì 6 aprile 2010

Auguri di Buona Pasqua da Danilo ..via Reset Communication


http://www.resetcommunication.com/images/Danilo_Gallinari/pasqua2010.jpg

giovedì 1 aprile 2010

Ecco un'articolo interessante da TuttoSport odierno.,.

Nba, New York applaude
l'autocritica di Gallinai!
MIRCO MELLONI
I MEDIA newyorkesi sono rimasti impressionati dalla reazione
di Danilo Gallìnari dopo il ko di lunedi contro Utah. L'azzurro,
infatti, si è assunto la colpa della sconfitta: «Se faccio 1-6
da tre in 42 minuti, posso solo riflettere su questa gara e prendermi
le mie responsabilità. Sono un elemento importante dell'attacco,
e nelle gare tirate non posso giocare così male». Abituati
a giocatori egoisti e che scaricano le colpe sui compagni, i
giornalisti della Grande Mela hanno stentato a credere alle parole
del Gallo, e non hanno fatto mancare l'apprezzamento. Come
Howard Beck del New York Times: "Chi vuole diventare una
star deve mostrare anche orgoglio, questo è il principale miglioramento
fatto da Gallinari da quando è nella NBA»