mercoledì 27 aprile 2011

RARE - Shocking Interview with Danilo Gallinari!

Gallinari: notte da leader

«Ci vediamo presto», dice ai tifosi di Denver, dopo aver contribuito a fermare la corsa di Oklahoma City: i Thunder ora comandano 3-1, ma i Nuggets ci credono. Ci crede anche il Gallo, che alla prima esperienza nelle finali Nba, a 22 anni, comincia ad entrare nei clima playoff. In gara 4, l'ex giocatore di Milano dà spettacolo: segna 18 punti, conditi da 6 rimbalzi e 4 assist. Per uno che nelle prime tre gare ne aveva messi a segno in tutto 13, non male. «SO CHE devo essere più aggressivo, so che devo cercare di giocare in questo modo il più a lungo possibile», dice Gallinari, che dopo l'intervallo ha cambiato pelle: ha attaccato il ferro con regolarità e nella metà campo difensiva ha fat- to il proprio dovere contro Kevin Durant: all'inizio dell'ultimo quarto, con la collaborazione di Lawson ha strappato il pallone alia superstar dei Thunder, autore di 31 punti, e ha arringato la folla. Poco dopo, ha messo a segno una tripla di platino e si è rivolto nuovamente verso i suoi tifosi per certificare la vittoria con un gesto eloquente: «E' finita». «Molto dipende dalia sicurezza e dalia convinzione. Ci sono alcuni momenti, nel corso di una partita, in cui si perde un po' di 'confidence'. Bisogna essere solidi e trovare io spirito giusto per tutti i 48 minuti di gioco», ha commentato alia fine il Gallo. I TIFOSI hanno rivisto il giocatore che aveva destato un'ottima impressione sin dalie prime appari- zioni con la maglia di Denver. La stampa locale, a cominciare dai Denver Post, ha esaltato la prestazione eccellente che può trasformarsi in una provvidenziale iniezione di fiducia. Il risveglio del 'Gallo', ovviamente, e' stato accolto con entusiasmo soprattutto nello spogliatoio dei Nuggets. «Ha infilato un tiro, la fiducia a questi livelli è tutto -ha commentato Ar-ron Afflalo. Danilo e' giovane, sta giocando i playoff per la prima volta. Per lui e' stato importante vedere il pallone nei canestro». Nei Nuggets grande serata per anche per Lawson (27 punti).

Articolo tratto da "Il Resto del Carlino" del 27 Aprile 2011.

giovedì 21 aprile 2011

Danilo Gallinari contro Kevin Durant durante Gara 2 dei Playoffs 2011

Good Q & A w/ Danilo Gallinari about Denver

Dal Denver Post Fan Mail:

Danilo Gallinari: Nuggets forward dishes on Denver, Italian cuisine and "dirty" hoops in Europe





Dopo esserti trasferito negli Stati Uniti e che vivono in una delle più grandi città del mondo, come è stato il passaggio a Denver? Quali sono le tue prime impressioni della città? Un posto preferito?
- Mitch, San Luis Obispo, in California

Danilo Gallinari: E' una città veramente bella con praticamente tutto il necessario. Tutto è raggiungibile a piedi da dove vivo vicino al centro. La gente è veramente gentile quando si cammina per le strade. C'è un ritmo rilassato. Io non sono ancora riuscito a vedere le montagne .

Ciao Danilo, voglio congratularmi con te e la tua squadra per aver raggiunto i playoff. Si sente molto la tua mancanza a New York. Voglio solo che tu riesca a farlo accadere e ho fiducia in te. Sei il nuovo Dirk Nowitzki . Boca a lupo (così nell'originale). Hai scoperto dei ristoranti adatti come Via Della Pace?
- Giovanni, New York

DG: Il proprietario di Via Della Pace è uno dei miei migliori amici, quindi mi piaceva andarci, soprattutto dopo le partite. E 'stata una bella atmosfera e mi piacerebbe arrivare a uscire con i miei amici.

A Denver, sono stato a Il Posto, il Barolo Grill, Venezia e Cucina Colore. Questo è tutto, per ora.

Gallo, io sono un tuo grande fan . Prevedi di utilizzare questa estate a lavorare e sviluppare ulteriormente il tuo gioco? Su cosa ti concentrerai? Buona fortuna per i playoff!
- Barry, New York

DG: Sicuramente tornerò in Italia a giocare per la Nazionale quest'estate. Ci sono un sacco di cose che devo migliorare soprattutto il mio gioco post-up.

Danilo ciò che è stato come fare il passaggio da New York a Denver e hai sentito alcuna pressione durante la prima partita per mostrare i tifosi di Denver che la squadra aveva fatto un'ottima scelta?
- Trevor, Gering, Neb

DG: Ero molto motivato. Non la considererei pressione, ero solo molto motivato dal poter dimostrare che tipo di giocatore che avrei potuto essere a Denver.

Ciao Danilo, il mio nome è Samantha,una ragazza italiana di 13 anni che vivono a New York. Vorrei congratularmi con te per la tua prima apparizione ai playoff! Di seguito le domande:

1. I tuoi fan di New York rimarranno sempre nel tuo cuore?

2. Ti piace giocare nella Western Conference con i suoi ritmi più veloci?
- Samantha, New York

DG: Avevo un' ottimo rapporto con i tifosi di New York - si può chiedere a loro. Ma sentivo il tifo per tutti, non solo per me. Per quanto riguarda la Western Conference, è più difficile, si può vedere che dai record delle squadre. E' decisamente diverso.

Danilo, quali sono le differenze nel basket in Italia (Europa) e quello in America?
- Maria, Englewood

DG: Ci sono regole diverse in Europa, che rendono il gioco differente. Per quanto riguarda i contatti, ci sono più cose ammesse all'estero. Si può fare molto di più gioco "sporco".

Ciao Danilo, chiedo solo i tuoi pensieri su difendere la Durant-Ula (Kevin Durant). Ha qualche debolezza? Come si fa a interrompere il suo ritmo come sparatutto?
- Phil, Denver

DG: La chiave per la guardia di Kevin Durant è quello di giocare in difesa di squadra davvero buono. Uno contro uno, è difficile. Quindi si tenta di ottenere che tutti e cinque i ragazzi giochino contro di lui. Anche Wilson Chandler lo marca e ci aiuta molto. E 'sempre attivo.

Nel 2021, quando si guarderà indietro al Nuggets del 2011, è possibile che tra tutti i giocatori attuali, Danilo Gallinari sia quello che avrà avuto la miglior carriera (con tante scuse a Melvin Ely).

Per l'articolo originale: Danilo Gallinari: Nuggets forward dishes on Denver, Italian cuisine and "dirty" hoops in Europe

NBA Playoffs, 1st Round, game 1: Danilo Gallinari @ Oklahoma City Thunde...

martedì 19 aprile 2011

domenica 17 aprile 2011

" Ora mi prendo i playoff"

Inizia la corsa al titolo Nba e per laprima volta c'è pure il milanese, con Denver Leaving New York never easy cantavano i REM, ma per Danilo Gallinari il distacco dalla Grande Mela è stato meno complicato del previsto. Se è vero che dallo scambio tra New York e Denver (identificato soprattutto con il trasferimento di Carmelo Anthony ai Knicks) la squadra di D'Antoni non ha superato il 50% di vittorie, mentre Denver ha festeggiato la qualificazione ai playoff^sbancando il campo dei Los Angeles Lakers con 22 punti di Gallinari. «Quel giorno abbiamo lanciato un messaggio importante sul nostro valore» dice il 22enne, che nella notte debutta nei playoff Nba ad Oklahoma City. Anticipato da Marco Belineìli, che con New Orleans è a Los Angeles (ore 21.30, SportItalia2) contro i Lakers dell'ultima cavalcata di coach Phil Jackson. E' la sua prima nei playoff NBA. Emozionato? «Sono soprattutto carico, per fortuna il problema alla caviglia destra occorso una settimana fa non è serio. Sono pronto per una serie difficile: Oklahoma City è una squadra tosta, ha l'energia e l'aggressività della squadra emergente, ha una panchina lunga, caratteristiche da squadra pericolosa nei playoff E poi Durant fa la differenza, non ha punti deboli in attacco: è alto, ha braccia lunghe e mille soluzioni per fare canestro. E' stato capocannoniere negli ultimi due anni, non è un caso...». Denver appare rigenerata, la cessione di Anthony sembra aver riacceso coach Karl «Dopo lo scambio ha ritrovato entusiasmo, mi ha subito dato grande fiducia, anche grazie a lui mi sono inserito molto bene. Mi chiede di attaccare il canestro e guadagnare falli. Ha concetti diversi rispetto a Mike D'Antoni». Capitolo-New York. Per mesi ha dovuto convivere con le voci di un arrivo di Anthony, ha rancori verso qualcuno per quella situazione? «Assolutamente no. Non è stato Vivere in Colorado, dopo la Grande Mela, è stato come traslocare da Milano a Lodi., però Denver mi piace facile cambiare squadra e realtà in corsa, ma è stato meno complicato del previsto. Fa parte di questo lavoro e di questo mondo, e de- vi essere capace di chiudere un rapporto e aprirne subito un altro. E con la cessione a Denver posso dire di essere caduto in piedi: è una squadra con un bilancio vittorie-sconfitte migliore rispetto ai Knicks (Denver 50 vittorie, New York 42). AHa fine è stato un cambiamento positivo». Controlla i risultati dei Knicks con particolare attenzione? «No, li guardo come quelli delle altre squadre. Anzi, di recente, per motivi di classifica ho seguito soprattutto i risultati ad ovest. Sui Knicks mi aggiornano gli amici con cui sono in contatto: persone dello staff, come fisioterapisti e medici, e il pivot Ronny Turiaf». Le manca New York? «Il passaggio New York-Denver è un po' come Milano-Lodi, Denver è ovviamente meno caotica, ma mi piace. Vìvo poco fuori dal centro, e sto conoscendo una realtà in cui tutto è più a misura d'uomo». A fine stagione è attesa la serrata, il sindacato giocatori (che a breve riceverà la proposta di contratto dalla Lega) sta fornendo consigli su come vivere senza giocare né ricevere lo stipendio? «I consigli sono utili, ma sono gli stessi insegnamenti avuti dai miei genitori. Sono convinto che la serrata spaventi parecchie persone, anche se magari non traspare». Vincolato con Denver fino al 2012, chiederà la possibilità di allenarsi con un club italiano? «Dipende da quanto durerà la serrata. Ora penso ai playoff e ad un'estate in cui la mia testa sarà sulla Nazionale e sugli Europei. Sarò attivo da luglio a settembre in azzurro, quindi non arriverò fuori forma a fine estate, a quel punto valuteremo la situazione nella Nba». Qual è l'attesa legata all'esordio in azzurro in una competizione internazionale? «Partiamo senza obiettivi particolari, e sottolineo che ci sarà tanto da lavorare, anche se Bargnani ha vissuto un'annata individualmente importante, e Belinelli è arrivato ai playoff ricoprendo un ruolo di rilievo a New Orleans. Tornare in Italia in caso di serrata Nba? Da luglio a settembre penserò solo alla Nazionale e agli Europei, poi vedremo cosa succederà negli Usa. In Europa ci sono tante nazionali forti, e noi non abbiamo ancora giocato insieme... vedremo come nascerà il nostro percorso». La incuriosisce lavorare con Simone Pianigiani? «Si, anche se ci conosciamo da una vita. Siamo cresciuti da avversari in ambito giovanile, io da giocatore, lui da allenatore. Poi ri siamo sfidati anche a livello senior, e comunque ha sempre vinto lui. Adesso vorrei iniziare a vincere qualcosa insieme a lui». Infine, chi vince il titolo NBA? «Denver... No, quest'anno è impossibile fare pronostici, c'è troppo equilibrio».

Da "Il Corriere dello Sport - Edizione Nazionale" del 17 Aprile 2011

sabato 16 aprile 2011

C'è un "Gallo" pronto a cantare

È arrivato il momento del Gallo. Terzo anno negli States e finalmente i play off. Una attesa che terminerà domani sera, a Oklahoma City, in Italia saran
no già le tre e mezza di notte quando partiranno le lancette del cronometro. Danilo Gallinari in post season ci sbarca come uno dei pochisismi giocatori che quest'anno ai play off ci ha portato due squadre, prima New York (48 partite giocate, 25 successi con una percentuale di vittorie del 52%, i Knicks hanno chiuso appena sopra il 50%) e appunto Denver (14 incontri, 9 vinti, 64,2%, contro il 61% complessivo dei Nuggets). Ci arriva da vincente alle partite che contano e determinato ad andare avanti, il più possibile. «Troviamo la squadra più in forma nel periodo serve un colpo estemo Non vedo l'ora di vivere questa avventura».«Sì, ci siamo - racconta prima di imbarcarsi per Oklahoma City - mi sento molto carico per i miei primi play off nella Nba. La caviglia? Sto molto meglio, penso proprio di esserci al debutto. Sarà una gran bella esperienza e il livello del gioco sì alzerà rispetto alla regular season». Oggi il via ai play off, ma per il Gallo l'esordio arriverà domani e, se si dovesse arrivare a gara sette, si terminerà l'I maggio e dopo, ad aspettare la vincente di questo duello ci sarà con tutta probabilità San Antonio. «È una serie difficile -prosegue l'azzurro - ci troveremo di fronte probabilmente la squadra più in forma del momento, ma sarà una bella sfida». Il pericolo numero 1 si chiama Kevin Durant, top scorer della regular season, media-partita 27,7 punti. Anche i precedenti in regular season non sono favorevoli a Denver: 3-1 per gli avversari, ma i "nuovi" Nuggets, quelli del post-Anthony, sono una squadra molto più compatta e pericolosa in ogni reparto, con Gallinari che si è ritagliato subito un ruolo da grande protagonista nonostante gli infortuni (prima all'alluce poi alla caviglia). GARA1.IL COLPO? -«Partiamo con lo svantaggio del campo - prosegue Danilo - dobbiamo vincerne una là, oltre alle tre in casa per passare il turno. Il colpo in gara 1 ? Certo ci proveremo subito, dovremo giocare molto bene, i Thunder sono pericolosi non soltanto nel quintetto, hanno anche una panchina lunga». Sempre domani, qualche ora prima di Gallinari, in quello che è il palcoscenico più luminoso della Nba, lo Staples Center di Los Angeles, davanti alla solita mezza Hollywood, con le telecamere della ABC, scenderà in campo Marco Belinelli con New Orleans nell'improba sfida contro i campioni in carica dei Lakers. Due italiani nei play off, la prima volta. IO E BELINELLI - «Ci siamo sentiti per telefono io e Marco - ha detto ancora Gallinari - ci siamo fatti gli in bocca al lupo reciproci. Certo che non sarà facile per il Beli contro Bryant...». Arrabbiato com'è, Kobe (ha fatto ricorso, la multa da 100.000 dollari non l'ha digerita) sarà davvero diffide da fermare, anche perchè nel mirino ha il sesto anello, eguaglierebbe Michael Jordan. «Per me i Lakers rimangono i favoriti per il successo finale - conclude il Gallo - L'MVP? Derrick Rose, lo conosco bene gli auguro di andare avanti così e fino in fondo»

Tratto da "Corriere dello Sport" del 16 Aprile 2011.

giovedì 14 aprile 2011

Gallinari risponde alle email dei fans sul blog del Denver Post



Il giocatore dei Nugget Danilo Gallinari vede il basket con occhi diversi rispetto ai suoi compagni di squadra.
Cresciuto in un piccolo paese italiano adesso si trova a ricoprire il ruolo di giocatore chiave per una squadra che gioca ai piedi delle Montagne Rocciose del Colorado.
Gallinari ha accettato di rispondere alle domande dei lettori nella prossima puntata di "Fan Mail". Chiedetegli della sua vita, della sua carriera e la sua opinione sui Thunder.
Inviate le vostre domande a fanmail@denverpost.com entro martedì mattina.

domenica 10 aprile 2011

Gallinari il regalo dell' Italia ai Nuggets

Un globo di spin di distanza, in una palestra febbrile a Firenze, Italia, grande uomo preparato per il grande gioco.Divertente, però, davvero non era troppo preoccupato per i giocatori avversari.
"Non abbiamo avuto paura per il team, ma di più l'allenatore", ha detto Vittorio Gallinari, che era un 6-foot-9 in avanti per la Knorr Bologna nel 1990."Siamo stati un po 'paura di tattica. Mi ricordo che eravamo forse pensando più l'allenatore che i giocatori".
L'allenatore è stato George Karl, il generale impetuoso mago-bambino da parte degli Stati Uniti, che in precedenza aveva allenato i Cavaliers ei Warriors.
Il  Real Madrid di Karl , squadra che perse quel giorno contro la squadra di  Gallinari 79-74 nella finale di Coppa dei Campioni.E ora, 21 anni dopo, l'allenatore che Gallinari  ha venerato è l'allenatore del figlio.
"Sto diventando vecchio, uomo," ha detto Karl con un sorriso ironico.
Karl vede analogie tra i Nuggets '6-foot-10 Danilo Gallinari a un giovane Dirk Nowitzki, i Mavericks' avanti di 7 piedi di all-star dalla Germania.Gallinari, 22 anni, ha forse il miglior futuro di uno dei  giovani Nuggets.
Il viaggio è iniziato di nuovo in una piccola cittadina agricola italiana quando il figlio di un ex giocatore di iniziare le riprese per i suoi sogni da tiro dopo il jumper.
"Ho giocato (professionalmente) per 19 anni in Italia", Vittorio Gallinari ha detto per telefono la scorsa settimana."Quando (Danilo) ha iniziato a giocare a basket quando era giovane, tutti dicevano che poteva avere il talento per raggiungere la NBA, quindi sono felice per lui perché il suo sogno si è avverato. La nostra famiglia è molto orgoglioso."
Gallinari, che era una media di 15,6 punti e 5,7 rimbalzi in 13 partite con i Nuggets che entrano Sabato, è uno dei tre italiani in NBA, insieme a 'Andrea Bargnani e gli Hornets' i Raptors Marco Belinelli.
Egli è da Graffignana, circa 2.000 abitanti.Come ha fatto un fiore in erba stella NBA da erbe selvatiche di una città fattoria?Beh, Father Knows Best.
"Lui mi diceva di divertirmi mentre giocavo a basket e di lavorare sodo, ogni volta -  praticare duramente , ogni volta," ha detto Gallinari di suo padre."Nessuno ti da niente per niente. Devi fare in  modo di guadagnarti  tutto. Guadagnalo attraverso l'allenamento.'Una parte del mio gioco. In futuro, non voglio guardare indietro e dire che non ho giocato duro , più forte che potevo. "
E 'un tratto che i tifosi dei Nuggets sono venuti ad ammirare.Qualunque cosa faccia Gallo , lo fa al 100% .
Morbido?Non quest' europeo
Certo, il ragazzo ha il talento simile a quello di Dirk. .Ma ha anche la durezza del padre.Suo padre, dopo tutto, è stato un auto-proclamato "effort player."Il che significa che aveva limitato talento offensivo, a differenza di suo figlio, ma avrebbe portato  a gomiti raschiati e a contusioni sul corpo.
Il mese scorso, Gallinari mancò ad alcune partite  a causa di un infortunio.Al suo ritorno, a Orlando, un giornalista ha detto Gallo, sembrava di giocare senza paura.Gallo lo bloccò  appena sentito il commento.
"Perché non dovrei?"», chiese, come se non vi fosse altro modo per rientrare in campo
Così spesso nella NBA, i giocatori europei sono classificati come "soft".E 'un marchio che Nowitzki ha combattuto, nonostante le sue innumerevoli presenze all-star.Quando Gallinari è arrivato a Denver dal Knicks come parte del pacchetto commerciale per Carmelo Anthony, i fan Nuggets non sapeva cosa aspettarsi, ma avevano un concetto che si adattava a  tale etichetta.
"E '10 volte più difficile di quanto pensavo fosse", ha detto  Scott

Coach dei Knicks Mike D'Antoni, all'estrema sinistra, parla con Vittorio Gallinari a Milano, Italia, lo scorso ottobre.(NBAE Nathaniel S. Butler, via Getty Images)
Hastings dell' emittente Altitude, un ex giocatore NBA."Mi ha spiazzato. Un allenatore avversario mi ha detto in privato, 'Gioca come se ci tenesse  davvero.'"
allenatori e scout NBA hanno preso atto del gioco in crescita del Gallo.
"L'anno scorso si pensava di essere solo un buon tiratore da  3-punti, sparatutto spot-up. Ma è ora aggiunto il palleggio al suo gioco. Ti fa sblianciare", ha detto  coach Scott Brooks dell' Oklahoma City , allenatore dell'anno NBA nel 2010."Il miglioramento che ha fatto negli ultimi anni dimostra che lui è un lavoratore, si preoccupa per il suo gioco e vuole migliorare. Sono stato un assistente con Denver, so chi sono i loro assistenti allenatori attuali, e quei ragazzi sono buoni. Tutti sviluppano i  ragazzi. Non prendono giorni di ferie ".
"Deve essere mentalmente pronti"
Nel 1990, il giovane Gallo perfezionato il suo tiro dolce nel campetto di casa, una rarità in una proprietà di Graffignana. Era evidente che avevail tocco di  un tiratore.
"Si poteva vedere anche quando aveva 10 anni", disse il padre."Ha sempre giocato con i compagni più anziani. All'età di 14, 15, abbiamo realizzato  che per farlo crescere e migliorare, si sarebbe dovuti  passare al basket professionale A quel tempo, molte scuole mi chiamarono  e mi inviarono lettere per cercare di portare Danilo negli Stati Uniti, come l' UCLA. Però ho pensato che sarebbe stato meglio giocare in Italia e cercare di migliorare lì.
"Questo perché ho pensato che quando avrebbe avuto  la possibilità di giocare per l'NBA, avrebbe dovuto  essere mentalmente pronto ad andare."
Ha fatto il suo debutto pro in Italia all'età di 16 anni nel 2004 con il campionato di B-1.La stagione successiva si trasferisce al campionato A-2, e poi alla Lega A-1 per la stagione 2006-07.Ha trascorso due stagioni nella massima serie (una media di 14 punti in due stagioni), prima di venire negli Stati Uniti nel 2008, è stato selezionato come n. 6 nel draft NBA, giocare per i Knicks fino al commercio Anthony, che ha reso  Gallinari il più popolare italiano a Denver.
Seduto a bordo campo, lontano dall' Italia, a Gallinari è stato chiesto fin dove arrivasse l'influenza di un padre giocatore professionista.
In primo luogo, ha parlato di sua madre, Marilisa, una roccia nella sua educazione, mentre il padre era in viaggio con la sua squadra.E, ha detto, i suoi genitori non hanno messo pressione su di lui per diventare una star.Sì, era un tiratore  con un tocco d'oro.Ma non si sentiva forzato a scegliere basket, ha detto, spiegando che avrebbe potuto giocare qualsiasi sport.
Per un sacco di figli di atleti famosi, c'è  la pressione di risultare all'altezza del proprio cognome, come se fosse eternamente cucito sul retro di una maglia.Per Gallinari, il basket divenne il suo amore, senza la stregua di  un matrimonio combinato.
E ora, Denver, i Nuggets e  Karl  stanno raccogliendo i frutti di, probabilmente, il più grande giocatore di sempre uscito da Graffignana.

Alto, tiratori scelti europeo

Danilo Gallinari Nuggets 'ha delle somiglianze con un giovane Dirk Nowitzki:
Versatilità."Penso che Gallo ha effettivamente una capacità di regia migliore in questo momento, dalla mia interpretazione di cui Dirk era allora. Penso che Gallo è solo andare a imparare a giocare a luoghi diversi in campo. In questo momento, lui è più di un corridore, e su il perimetro è di sentirsi a proprio agio. "- Nuggets coach George Karl
Produzione.Nella loro terza stagione NBA, all'età di 22 anni: Nowitzki media di 38,1 minuti, 21,8 punti e 38,7 per cento tiro da posizione 3 punti.Gallinari è una media di 32,5 minuti, 15,6 punti e 37,3 per cento su tiro 3s.
Evolution."Dirk è passato da un ragazzo di talento giovane, un po 'come Gallo, che era scomodo, a volte. Adesso è trasformato in questo fluido, tiratore incredibile che sa vincere le partite circa buono come nessuno nella NBA".- Karl


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