giovedì 26 gennaio 2012

GALLINARI, L'UOMO DA 42 MILIONI DI DOLLARI

È fatta! Nell'ultimo giorno disponibile Danilo Gallinari ha accettato l'offerta di prolungamento proposta dai Denver Nuggets e sottoscritto un contratto che lo legherà alla squadra del Colorado per le prossime quattro stagioni per una cifra complessiva di 42 milioni di dollari lordi (al cambio di ieri circa 32 milioni e 205mila euro, in pratica poco più di 8 milioni di euro all'anno) che fanno di lui senza ombra di dubbio il più ricco tra gli sportivi lodigiani. «È un accordo che ci soddisfa decisamente -ha commentato il esclusiva per il "Cittadino" Vittorio Gallinari, padre e agente italiano di Danilo che ha seguito da Lodi tutta la trattativa in contatto telefonico con Arnd Tellem -. Abbiamo fatto le 4 questa notte {tra martedì e mercoledì, ndr) per arrivare a chiudere la trattativa; poi in America è cominciato il lavoro per la stesura definitiva del nuovo contratto. Difficilmente i club propongono un'estensione, penso che quest'anno avverrà in quattro o cinque casi al massimo in tutta la Nba: questo significa che i Nuggets puntano moltissimo su Danilo e non vogliono rischiare di perderlo in estate. Tellem ci ha detto che se avessimo voluto aspettare magari sarebbe stato possibile avere un contratto anche più importante, ma già questa cifra ci sembra giusta». Se il 23enne feno- meno di Graffi-gnana non avesse firmato l'accordo entro le 19 newyorkesi di ieri (l'una di notte in Italia) quest'estate sarebbe diventato un "re-stricted free agent", ossia libero di trovarsi una squadra (ma i Nuggets avrebbero avuto il diritto di pareggiare qualsiasi offerta fatta da un altro team e riconfermarlo alle stesse condizioni). Questo scenario è stato però sventato dalla firma di ieri (avvenuta grazie a un giro di fax tra Denver, sede dei Nuggets dove Tellem ha stilato il contratto con i dirigenti del club, e Sacramento, dove il "Gallo" si era trasferito ieri per la partita di campionato disputata nella notte, e la sede della Nba) che tingerà di giallo-azzurro la sua maglia numero 8 fino a giugno 2016. A meno che ovviamente non ci scappi una nuova "trade" come quella che nel febbraio scorso ha portato il "Gallo" appunto a Denver come parziale contropartita del passaggio di Carmelo Anthony ai New York Knicks: «Ma è molto difficile - commenta Vittorio Gallinari -. È stato Danilo a scegliere di rimanere a Denver, lì sta bene e si sente valorizzato». Una stagione davvero brillante, coronata dalle ultime prestazioni eccezionali, ha sciolto tutte le riserve in capo al team all'ombra delle Montagne Rocciose, che ha deciso di puntare forte sul "Gallo" per rilanciare le proprie ambizioni. L'ottimo rapporto con il coach George Karl, che ha recentemente affermato che a brevissimo il lodigiano potrà diventare un "ali star" (perché non già ora? Aiutiamo Danilo a partecipare all'Ali Star Game di Orlando, votando per lui tutti i giorni: istruzioni su wwwilcitta-dino.it) ha fatto il resto e spianato le porte a "Danny boy" per il ruolo di uomo squadra. Firmato il primo contratto triennale nel 2008 con i New York Knicks a 2,6 milioni di dollari a stagione, Gallina-ri aveva poi ottenuto il prolungamento annuale previsto (la cosiddetta "qualifying offer") sulla scorta del quale ha potuto percepire attorno ai 4 milioni di bigliettoni nella stagione in corso. Ora lo stipendio è più che raddoppiato, fino ad arrivare a essere il "nugget" più pagato dopo il brasiliano Nené (13 milioni, ma il mercato dei centri, data la scarsezza nel ruolo, va considerato a parte). Gallinari si avvicina così al contratto sottoscritto con i Toronto Raptors da un altro italiano, Andrea Bargnani (9 milioni di dollari a salire fino a 12 nella stagione 2014/2015), staccando, invece Marco Belinelli, che sarà "free agent" in estate e attualmente si attesta poco sopra i 3 milioni annui. Peccato per l'Italia che il "Gallo" paghi le tasse sul proprio stipendio in America, in virtù dell'accordo internazionale che concede questa opzione per chi risiede negli States per più di 180 giorni all'anno. E "peccato" per Danilo che il presidente Usa Barack Obama abbia rilanciato proprio ieri la sua crociata per l'equità fiscale chiedendo un maggior prelievo fiscale (almeno il 30 per cento dello stipendio) su chi guadagna più di un milione di dollari l'anno. «L'importante è che non paghi le tasse due volte», chiude con una battuta papà Vittorio. Da "Il Cittadino" del 26 Gennaio 2012.

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