giovedì 7 luglio 2011

Gallinari: "Io non dimentico da dove vengo":

II viso pulito di un ragazzo qualunque e una collana con il suo simbolo legata al collo. Danilo Gallinari, ala 22enne dei Denver Nuggets, appare così al suo ingresso a Palazzo San Cristoforo. Ha la tranquillità di chi ha fiducia nei propri mezzi ed è consapevole che il lavoro portato avanti fino a questo momento è un buon bagaglio per affrontare il futuro. E non è un caso che appaia rilassato e sicuro di sé nonostante il suo ambiente lavorativo sia in autentico subbuglio: in America, nel massimo campionato cesti-stico, è guerra aperta tra presidenti e giocatori Nba. Uno scontro che è sfociato nel blocco totale (il tanto famoso "lockout") di ogni attività, il che significa niente campionato e niente partite finché cestisti e proprietari non troveranno un accordo sul contratto collettivo. Il talento di Graffignana, nato cesti-sticamente nell'Assigeco Casale e poi passato dall'Armani Jeans Milano prima di fare tappa a New York e a Denver, l'altro giorno ha dichiarato proprio a "Il Cittadino" che prenderà in esame anche un'eventuale ipotesi di tornare in Europa per giocare in attesa che l'Nba riparta: «La variabile della lunghezza del "lockout" è determinante - ha spiegato Danilo -, ma non ancora non intuibile. Sicuramente la stagione inizierà in ritardo e dovrò tenermi allenato in qualche modo, ma magari si partirà solo a gennaio e io non vorrei allenarmi per quattro mesi senza mai giocare». Intanto quella della presentazione della campagna della Provincia è un'occasione ghiotta per amici, parenti e conoscenti che se lo coccolano, vista l'autentica eccezionalità di una sosta così lunga in terra lodigiana: «Ovviamente sono felice di poter rimanere con le persone della mia vita - commenta "Danny boy" -, è qualcosa che purtroppo negli ultimi anni non è accaduto molto. Io poi sono rimasto mol- to legato al territorio e ricordo che una delle cose che mi ha sempre detto mio papà è di non dimenticare mai e poi mai da dove vengo, perché le radici sono fondamentali per qualsiasi persona». Ecco dunque sciami di ragazzini che accorrono un momento sì, e l'altro anche, per una foto ricordo con l'idolo del momento. Ma cosa dire a tutti questi ragazzini che vedono in lui l'esempio da seguire? «Posso solo dire che se sono arrivato fin qui è perché ho fatto tanti sacrifici e tanto allenamento. I successi non arrivano mai per caso, ma bisogna costruirli nel tempo. Per questo vorrei dire a tutti coloro che sognano un futuro nello sport di impegnarsi e soprattutto di studiare, perché è fondamentale per la loro crescita. Sono le cose che quelli più grandi hanno detto a me e io sono qui a testimoniare che senza lo studio, l'impegno e la disciplina non si va da nessuna parte».

Tratto da "Il Cittadino" del 06 Luglio 2011.

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