venerdì 10 giugno 2011

I Nuggets sbarcano a Codogno per il Gallo

II "Campus" come una succursale del "Pepsi Center". George Karl, il "leggendario" coach, John Welch, uno dei suoi autorevoli assistenti, e Steve Hess, il preparatore atletico: la parte principale dello staff tecnico dei Denver Nuggets si è spostato dal Colorado per impostare e dirigere personalmente una settimana di allenamento di Danilo Gallinari che, grazie alla collaborazione dell' As-sigeco, si svolge all'interno dell'impianto codognese. È incredibile vedere all'opera un allenatore come George Karl, il settimo nell'Nba per gare vinte, sulla panca dei Nuggets dal 2005, muoversi sul parquet del "Campus" e guidare la seduta di Danilo in campo con una parte di giocatori di Lega-Due e di C2 dell'Assigeco, oltre a Patrick Baldassarre, amico della stella di Graffignana quest'anno a Scafati, interrompendo le giocate con indicazioni e suggerimenti come se fosse nel pieno della stagione Nba. Grande esempio di dedizione e professionalità seguito in pieno dal suo vice John Welch, arrivato in Italia con la moglie Jean e i figli Haley e Riley. «Abbiamo un gruppo di "good players", buoni giocatori: Danilo è uno dei pezzi più pregiati della squadra con un talento potenzialmente in grado di farlo di-ventare una star. Ha la possibilità di essere un "great", un grande, e non solo un "good", un buon giocatore, e per farlo deve mantenere lo stesso spirito che lo animava da ragazzo - sottolinea l'assistant coach dei Nuggets -. A noi piacciono tanto la sua intelligenza, la competitività, il modo di giocare e di segnare. Difensivamente lo abbiamo trovato da subito migliore di quanto ci saremmo aspettati. Danilo è importante, così come il resto della squadra: dobbiamo lavorare per avere successo e migliorare fino, se possibile, ad avere successo nelle partite che contano nei play off». Cosa si aspettano i Nuggets da Danilo per la prossima stagione? «Che diventi un leader della squadra, che sia il "best player", il miglior giocatore - risponde chiaro Welch -. Offensivamente gli disegneremo un ruolo vitale sfruttando il "pick&roll", la sua capacità di giocare in "post" o di correre bene per il campo. Alla sua età ha ampi spazi di crescita, la voglia non gli manca: deve lavorare e giocare duro insieme ai compagni. Se esplode come ci aspettiamo chi può dire dove può arrivare? Molti lo paragonano a Nowitzki o a Bird, per me è più veloce, quasi come una guardia». Il "Campus" è una perfetta cornice del lavoro dello staff tecnico dei Nuggets. «"I love it". Un posto fantastico, mi piace molto: se c'è il "lock out" con George Karl ci siamo detti che sarebbe bello venire qui ad allenare - John Welch ride di gusto - Anzi, suggerisco all'Assigeco l'acquisto di due canestri in più: si potrebbero mettere a lato della metà campo con la possibilità di far lavorare due gruppi in più contemporaneamente. Costano? Potrebbe pensarci il "Gallo", no?». Danilo intanto sbuffa sotto le "torchiate" di Steve Hess: «Impostiamo un lavoro utile di esplosività e più velocità al "Gallo" puntando a rendere il secondo e terzo passo più efficienti: l'intenzione è di migliorare il suo atletismo - spiega il preparatore dei Nuggets -. Danilo ha enormi margini da sfruttare, è un duro, vuole vincere, non gli piace perdere mai. Grande mentalità, è facile lavorare con lui. Sono con i Nuggets da 15 anni, ho visto centinaia di giocatori, mai uno così puntuale e preciso». Che i Nuggets tengano Gallinari in gran considerazione è chiaro, altrimenti non avrebbero certo spedito la parte che conta dello staff tecnico nel Lodigiano. «Con coach Karl abbiamo parlato a lungo in questi giorni: mi ha detto un sacco di cose. Credo che ci siano delle aspettative su di me e sono contento per questo - confida il campione di Graffignana alla vigilia di un breve periodo di vacanza da intervallare ad allenamenti prima del raduno della Nazionale -. Mi ha fatto molto piacere avere i coach dei Nuggets al "Campus": è stata una settimana dura ma piacevole e produttiva. Mi auguro che Baldassarre, con il quale eravamo soliti andare al Campetto a New York, Chiumenti e gli altri ne possano trarre profitto». Non è certo roba da tutti i giorni sudare agli ordini di un "mito" come George Karl.

Da "Il Cittadino" del 10 Giugno 2011.

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