mercoledì 7 luglio 2010

Datome è pronto a sostituire Gallinari

Il basket italiano vanta forse la miglior ala piccola europea, Danilo  Gallinari, che però quest'anno, per le note ragioni, non fa parte del gruppo azzurro. Per l'insieme dei mezzi atletici e tecnici ci sarebbe Stefano Mancinelli, ma da qualche stagione gioca quasi solo da ala forte. Se non si vuole abbassare il quintetto ricorrendo a una terza guardia, l'unico numero 3 di ruolo a disposizione di Pianigiani si chiama Luigi Datome, 23enne ala piccola di 2,03, origini sardo-venete, che qualche settimana fa la Lottomatica Roma ha riscattato dalla comproprietà con il Montepaschi Siena, nel quale "Gigio" ancora giovanissimo aveva esordito in serie A ed Eurolega, per poi "svezzarsi" a Scafati e affermarsi a Ro- Datome, finalmente non ti sentirai più un pacco postale. «Ma io non mi sono mai considerato così. E' la gavetta cui devono sottostare tutti i giovani, anche un fenomeno come Gallinari ha giocato un anno in Lega2 prima di affermarsi in Eurolega e volare nella Nba. Quando inizia il campionato io non penso più al proprietario del mio cartellino, ma solo a come rendermi utile alla squadra di cui indosso la maglia. Comunque, sono profondamente grato al presidente Toti per la fiducia che mi ha sempre accordato». Eppure nell'ultima stagione la Virtus ha deluso presidente e tifosi. «Vero, dovevamo trovare maggior continuità e batterci meglio nei playoff. Al riguardo, penso di avere responsabilità molto limitate, dato che ho vissuto un anno più in infermeria che in campo: due stiramenti agli adduttori, poi una borsite al ginocchio e un'altra al gomito. Non facevo in tempo a riacquistare il ritmo-partita che dovevo fermarmi di nuovo. Non ho ancora parlato con Tanjevic e Boniciolli sulle prospettive per la prossima stagione, al momento chiedo solo di stare bene, tutto il resto si vedrà». Il prossimo sarà l'anno dell'affermazione definitiva? «Ci spero proprio, da molte stagioni lavoro per questo obiettivo, cerco di diventare un giocatore più completo, non solo tiro da tre e stop. Dove devo migliorare? Palleggio e passaggio, tempi di uscita dai blocchi, ma soprattutto devo acquisire quel pizzico di furbizia che deriva dall'esperienza. E leggere meglio le situazioni, imparare a fare la cosa giusta nel momento giusto». Forse aiuterebbe qualche chilo di muscoli. «Può essere, ma non ne faccio una malattia. Intanto posso sopperire bene con l'agilità e la velocità. In futuro, vedremo». L'assenza di Gallinari le spiana la strada al quintetto azzurro? «Premesso che è sempre antipatico parlare di chi non c'è, certo l'assenza di Danilo aumenta lo spazio degli altri. Ma in una nazionale i discorsi individuali devono venire molto dopo quelli di squadra. Siamo in missione, dobbiamo cancellare l'onta della mancata partecipazione agli ultimi Europei (e quindi, anche ai Mondiali). Il gruppo nasce forte e molto determinato, c'è molto entusiasmo e sana competizione per conquistare una maglia. Io? Cerco di convincere coach Pianigiani che posso farne parte e rendermi utile. Lui è un vincente, ci insegnerà a vincere». Chi è Datome fuori dal campo? «Single, lettore onnivoro, appassionato di tv da vicino, nel senso che sono stato sul set di "Boris", uno dei serial più matti e simpatici, ho conosciuto i protagonisti e li ho invitati a una partita della Lottomatica. Poi, quel giorno non sono neanche entrato in campo. Che figuraccia!».

Articolo tratto da "Tuttosport" Ed. Nazionale, pag. 28 del 7 Luglio 2010.

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