mercoledì 14 luglio 2010

Con Gallinari a Cesenatico soffia un vento da NBA

L'asso dei Knicks, ospite all'Eurocamp, rivela i suoi obiettivi e il suo rapporto con la Romagna

CESENATICO. - Fino a pochi anni fa di camp il Gallo ne ha fatti tanti e di Danilo Gallinari era dall'altra parte giocatori importanti ne ha incontrati dalla barricata. Quando era ancora e sentiti parlare diversi. Per questo "semplicemente" il figlio di Vittorio ora che la star, l'uomo sul quale sono posati tutti gli occhi dei giovani appassionati che partecipano all'Eurocamp, è lui Danilo si mostra a suo agio: ride, scherza, sorride, scambia high five con grandi e piccini, non nega un autografo a nessuno e soprattutto dispensa consigli che possono sembrare banali ma che in realtà lo sono molto meno.

ELOGIO AL LAVORO.-  "Se sono arrivato nella Nba e mi sono guadagnato spazio e minuti all'interno di una squadra importante come i Knicks il motivo sta tutto nella voglia di allenarsi. Ho avuto la fortuna ed il privilegio di trasformare la mia passione, il basket, in una professione ma se sono riuscito a farlo è stato soprattutto grazie a grandi sacrifici. Quando andavo alle superiori ai tempi di Casalpusterlengo tutti i pomeriggi mi dividevo in almeno 4-5 ore di allenamento tra prima squadra e le formazioni giovanili imparando e sviluppando il mio gioco. Per questo sono qui a dirvi di impegnarvi e soprattutto prendere sempre sul serio e rispettare questo gioco".

LA LEZIONE DI KOBE.- Gallinari ha poi spiegato come sta migliorando il suo gioco: "L'estate è il momento più importante per un giocatore che milita in Nba. Tutte le star fanno dei programmi molto intensi perché durante la stagione regolare è quasi impossibile allenarsi intensamente con le tante partite da giocare. Anche io sto seguendo dei programmi personalizzati molto intensi. Lo scorso anno ho seguito la metodologia di allenamento di Lebron James e devo dire che è veramente tosta. Quest'anno sto lavorando sul rinforzamento della schiena e sulle parti del mio gioco in cui non eccello. Un lavoro pesante anche se lo faccio volentieri perché so che mi darà risultati. Ho la fortuna di lavorare con un coach che ha lavorato con Kobe Bryant, il giocatore che reputo più forte al mondo. Bene se lui è arrivato a questo livello è perché ha lavorato sodo. Dopo ogni stagione Kobe si ferma due giorni e poi riprende a lavorare sul campo. Per me lui non può che essere un esempio".

NO LEBRON, SI PARTY .- Potendo soltanto sfidare Bryant, Gallìnari e tutti i Knicks speravano che Lebron James (asso dei Cavs due volte Mvp della lega) potesse decidere di accasarsi nella Big Apple per rinforzare la squadra di Mike D'Antoni e farla diventare una delle favorite per il titolo. Il Re però ha scelto di andare a Miami a condividere il trono con due delle giovani star del basket statunitense: Wade e Bosh. Un brutto colpo per lui che però non si perde d'animo: "Si sapeva che James sarebbe andato in una squadra nella quale avesse potuto vincere l'agognato titolo che non è riuscito a conquistare in questi anni ai Cavs, a Miami ha trovato certamente le condizioni ideale. Lui, Bosh e Wade formano il miglior trio della Lega e daranno del filo da torcere a tutti anche se io considero ancora i Lakers un gradino sopra per completezza del organico. Tornando ai Knicks nonostante non sia arrivato Lebron la dirigenza ha lavorato e sta lavorando per costruire una squadra in grado di arrivare ai playoff". Dei numerosi nuovi acquisti messi a segno dal Gm Donnie Walsh quello certamente più intrigante è quello di Amare Stoudemire, uno dei lunghi più spettacolari e forti offensivamente dell'intera Lega: "Stoudemire ci dà una dimensione interna che non avevamo, chiaramente tutti sono curiosi di vedere come se la caverà senza gli assist di Steve Nash però io sono fiducioso perché abbiamo acquisito un play che apprezzo molto: Raymond Felton. Non vedo l'ora di giocare con lui per me è perfetto per il gioco di Mike".

OBIETTIVI PER IL 2011 .- II prossimo anno per "il Gallo" sarà un'annata molto importante: fare una buona stagione significherebbe strappare un rinnovo consistente da svariati milioni di dollari che lo farebbero di- ventare uno dei giocatori franchigia di New York: "Il mio obiettivo è quello di raggiungere la post season per la prima volta nella mia carriera, giocare lo stesso numero di minuti ed avere un rendimento ancor più convincente rispetto all'anno scorso.  L' All Star Game? Non ci penso, al momento se arriverà bene altrimenti non mi fascerò la testa. Molto meglio i playoff". Il prossimo anno sarà anche importante perché dovrebbe essere quello nel quale il Gallo riabbraccerà la maglia azzurra: "Tengo tanto alla Nazionale. I ragazzi sono entusiasti di questo nuovo corso e sono convinto che Pianigiani sia l'uomo giusto per ripartire. A mio avviso ci sono tutti i presupposti per vincere anche in tempi brevi".

ROMAGNA MIA.-  Gallìnari prima di salutare e tornare a concedersi un momento di relax scortato da coach Pilla si lascia andare sul suo rapporto con la Romagna: "Trascorro tanto tempo libero in Romagna appena sono in Italia. La mia compagnia di amici fidati, infatti,è proprio di Forlì e Forlimpopoli. Ci siamo conosciuti 6-7 anni fa quando venni in vacanza con un mio ex compagno di squadra e da quel momento è nato un rapporto che dura tutt'ora. Inoltre ora che a Forlì gioca Mitch Poletti capito ancora più spesso. Sono venuto a vedere la finale con la Fortitudo e mi sono divertito molto. Penso sia stata una delle serie più intense della recente storia del basket italiano. Uno spot per questa disciplina".

Articolo tratto da "La Voce di Romagna", pagg. 1,8 del 14 Luglio 2010

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