giovedì 7 ottobre 2010

«Danilo felice se va ai playoff»

 PAPA' GALLINARI «E' l'anno decisivo Lui lo sa e ha lavorato tanto in estate» «Tutti si aspettano qualcosa di più. Mie figlio può avere un ruolo importante nel gruppo. Sarà più facile vincere» «Le voci di mercato hanno preoccupato soprattutto la mamma. Ma so che lui vorrebbe restare sempre a New York»
[...]A Parigi è andato anche papà Vittorio Gallinari, ex campione con l'Olimpia Milano ed ex compagno di Mike D'Antoni. Anche per lui è stato un week end di emozioni. Lui che ha pure indossato i panni dell'agente, per il figliolo Danilo. Ci dica Gallinari, che emozione è stata, rivedere Danilo a Milano e in campo? «Sono stati giorni frenetici. Come famiglia speravamo di trascorrere più tempo con lui. Ma con tutti quegli impegni, siamo riusciti ad andare a cena una volta. E basta. Domenica, però, è stata un'emozione pazzesca. Per Danilo, per noi, per il pubblico che non ci aspettavamo così caldo. In fondo ha giocato solo due anni nell'Olimpia, mentre D'Antoni vi è rimasto per 17». Danilo conquista tutti con il suo atteggiamento, oltre che attraverso il talento. «Già, sin da piccolo era il più bravo. Allora abbiamo cercato di trasmettergli soprattutto il rispetto per i compagni e gli avversari. Questo suo approccio riesce a farlo capire anche agli spettatori. E piace». E' l'anno decisivo, per il Gallo. D'accordo? «Sì, questa estate, per lui, è stata particolarmente importante. Ha dovuto rinunciare alla Nazionale. A malincuore perché ci tiene tantissimo. Però doveva lavorare su quella schiena. II primo anno praticamente non lo ha giocato. Il secondo è stato quello da debuttante. E' andato bene e ora tutti si aspettano il salto di qualità. Aveva davvero necessità di lavorare. C'è riuscito. E' un anno decisivo anche perché sono rimasti in due, in squadra, da quando entrato nella Nba. Lui e Wilson Chandler. E' arrivato un fenomeno come Stoudemire e con lui un altro giocatore importante come Felton. All'interno del gruppo Danilo può e deve avere un ruolo importante». Da papà, più che da manager, l'hanno infastidita le voci di cessione? «Hanno preoccupato la mamma, mia moglie, che già immaginava traslochi difficili. Io un po' ci ho pensato, mentre pe Danilo è tutto normale. Lui ha già capito benissimo che nell' Nba funziona così. E se non dipende da te, che ci puoi fare?» Danilo è entrato nelle trattative per Chris Paul e poi Melo Anthony. «Già, due fuoriclasse. Da una parte sono soddisfatto perché se Danilo è richiesto significa che è considerato un giocatore importante. Dall'altra so che Danilo vorrebbe restare per tutta la carriera Nba a New York. Lui si attacca alla maglia. Però confermo che nessuno ha mai telefonato a Gallo, al suo agente americano e nemmeno a me. E la regola è che uno sia avvertito se qualcosa bolle». New York non vuole privarsi di Gallinari. Del resto se hai due-tre giocatori buoni e giovani l'idea è aggiungere, non cambiare. «Però si parla di Carmelo Anthony! Comunque mi pare che l'idea sia andare avanti con il progetto e poi aggiungere». Critici e tecnici sostengono che Danilo debba ampliare il suo impatto. E perciò non debba accontentarsi del tiro da tre. Del resto, i Knicks dovrebbero coinvolgerlo prima nell'azione... «Domenica ad esempio ha fatto 5-11 da 3, per ottenere di più dovrebbe fare 8-11 da 2. E non è facile. Danilo comunque ha aggiunto movimenti in post basso. E guadagnerà più tiri liberi. Danilo deve adeguarsi, lo dice anche D'Antoni, perché nei suoi confronti già nel finale scorsa stagione è cambiato l'approccio delle difese. Inizialmente si staccavano per raddoppiare altri. Ora non si staccano più. Per quanto riguarda la seconda domanda, è vero: l'anno scorso la palla gli arrivava magari negli ultimi 3". Quest'anno cambierà. Il fatto che ci sia Stoudemire porta a nuove soluzioni. E situazioni vantaggiose anche per i compagni». Ancora da papà, puttosto che da agente. A fine stagione sarebbe contento se... «Se i Knicks andassero ai playoff. Danilo è uno che vive per la squadra, gli interessano i risultati e non i numeri personali. So che sarebbe felice, così. Dunque sogno i playoff. E poi ci sarà la Nazionale. E' molto meglio andare direttamente all'Europeo, perché permette ai ragazzi di riposare e poi allenarsi. Giocare tutta l'estate mi sembrava assurdo»

Articolo tratto da "TuttoSport", Ed.Nazionale, pag. 22 del 6 Ottobre 2010.

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