giovedì 8 marzo 2012

«Grazie agli Usa incasso come tutti gli azzurri»

Gli Usa sono a Genova per affrontare gli azzurri, mentre due italiani si fanno onore negli Stati Uniti: il bolognese Marco Belinelli a New Orleans, il lodigiano Danilo Gallinari a Denver. Danilo, a inizio2012ha firmatoun contratto quadriennale da dieci milioni di dollari a stagione. Nessun azzurro avvicina quel compenso, è esagerato? «Penso siano numeri adatti almio valore attuale di giocatore». Lo sportivo italiano più pagato è Valentino Rossi, 14 milioni e mezzo di euro, dalla Ducati. Negli Usa il basket è lo sport numero uno, da noi quando si avvicinerà al calcio? «Le distanze resteranno lontane». Chi conosce della selezione di Jurgen Klinsmann? «Non li ho incontrati». Il calcio la lascia indifferente? «Tutt’altro. Son tifoso del Milan». Qual è il suo campione preferito? «Boateng. Conosco bene Ambrosini, Inzaghi e Antonini, sono tutti ragazzi super». Dopo il lockout, la stagione dell’Nba è molto compressa. Somiglia a quella dei top players italiani, che ogni anno disputano oltre 50 partite? «Anche solo la nostra regular season è molto più intensa rispetto ai loro impegni, nonostante siano impegnati tra campionato, coppe e nazionali». Prandelli vincerà gli Europei? «L’italia è forte, può far bene». Come si trova un lombardo in Colorado? «Molto bene. Denver è a misura d’uomo, a 1700 metri di altitudine l’aria è davvero molto pulita». Dall’italia cos’ha portato? «Alcuni cibi, il mio accento e anche il modo di vestire italico». Come passa il tempo libero? «Ogni tanto libri e parole crociate. Soprattutto tecnologie: telefono, skype e social network. Il fuso orario mi permette di dialogare appena sveglio con tanti amici». A inizio febbraio una brutta distorsione alla caviglia destra, diversamente avrebbe disputato l’all Star Game? «Qualche possibilità c’era». Quando rientra? «Fra una settimana dovrei essere pronto». Pure Andrea Bargnani (Toronto) era in predicato di giocare la gara delle stelle? «Fermato dal polpaccio. Speriamo nella prossima edizione». Suo papà Vittorio, ex Olimpia Milano, fa il procuratore, ora si dedica solo a lei? «No, continua la professione come sempre. Ogni tanto viene a trovarmi anche mamma Marilisa». Cosa le è rimasto dei 3 mesi all’ea7 Armani? «È stata una bellissima esperienza, che rifarei». Come Cantù, Milano è uscita dall’eurolega nella Top 16 con un turno d’anticipo. Non era da final four? «Ha raggiunto l’obiettivo minimo, adesso si concentra sul campionato». Da "Libero" del 29 Febbraio 2012, pag. 34.

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