«In caso di lockout prolungato non escluderei il mio ritorno in Europa». Esce una notizia bomba dalle parole di Danilo Gallinari, intervistato in esclusiva dal "Cittadino", per fare chiarezza sullo sciopero dei proprietari delle franchigie Nba, che rischia di far saltare addirittura l'intera stagione 2011/2012. Ma, mentre finora l'ala 22enne di Graffignana aveva sempre chiuso le porte a una parentesi europea nell'attesa della ripresa del campionato d'oltreoceano, il complicarsi delle trattative tra l'associazione giocatori, presieduta dal playmaker dei Lakers Derek Fischer, e i proprietari delle squadre ha sparigliato il banco: «Non ho ancora preso una decisione, perché non è facile prevedere cosa accadrà e la variabile della lunghezza del lockout è determinante, ma ancora non intuibile - commenta il "Gallo" -. Dato che sicuramente la stagione inizierà in ritardo dovrò tenermi allenato in qualche modo, ma magari si partirà solo a gennaio e io non vorrei posizioni delle due parti sembrano però granitiche, proprio come avvenne nel 1998, quando la "lotta" portò a una stagione di sole 50 gare (contro le 82 consuete), iniziata ai primi di febbraio del 1999. Da qui l'idea di Gallinari di fare un pensierino all'Europa, anche se la prospettiva di tornare a giocare nella sua Olimpia Milano sembra preclusa dalle parole del nuovo coach Sergio Scariolo, che ha dichiarato di non volere alcun giocatore solo per metà stagione: «Al momento non ho ancora preso contatti con nessuno e non so ancora quale potrà essere il mio impegno in una squadra europea «A Milano no perché dopo allenarmi per quattro mesi senza mai giocare». Chi meglio di Danilo può spiegare meglio la situazione e illustrare cosa è il lockout? «Dopo dieci anni è scaduto il contratto collettivo dei giocatori e bisogna rinegoziarlo. I presidenti hanno intenzione di effettuare pesanti modifiche come la diminuzione dei salari massimi e del "salary cap" {tetto di spesa stagionale per ogni franchigia, ndr), fino alla durata massima degli anni di contratto. Noi giocatori non siamo d'accordo e questo ha portato alla sciopero». L'opinione di Gallinari è chiara: «Sono perfettamente in linea con l'associazione giocatori: è giusto trattare e rivedere il contratto, ma non sono così convinto dell'affidabilità dei conti fatti da David Stern (che sostiene perdite dell'Nba pari a 300 milioni di dollari all'anno, musate dagli stipendi faraonici degli atleti, ndr) e bisogna trovare una via di mezzo» spiega il Gallo.
Di certo sono totalmente d'accordo con Scariolo: a Milano non giocherei solo pochi minuti, ma sarei un elemento importante, per cui sarebbe irrispettoso nei confronti di società e compagni disputare dovrei tornare metà campionato per poi tornare a Denver». La situazione insomma è tutt'altro che chiara e solo nelle prossime settimane si potrà capire meglio a Denverquale potrà essere il futuro della prossima regular season Nba. Intanto però il pensiero di "Danny boy" è rivolto alla Nazionale, con l'obiettivo di far sognare i tifosi azzurri all'Europeo in Lituania: «A dire il vero non ho aspettative altissime - prova a smorzare gli entusiasmi Danilo -: già il girone di qualificazione sarà difficilissimo, dovendo affrontare grandi gruppi e una Francia al completo. Noi siamo un gruppo giovane e che non ha mai giocato assieme, per cui l'obiettivo sarà crescere e fare esperienza». In attesa del raduno del 18 luglio, dopo tanti anni lontano da casa, Danilo si può godere finalmente un'estate lodigiana: «È davvero super! Tra un allenamento e l'altro ho la possibilità di ritagliare del tempo per stare con i miei genitori e mio fratello, oltre con tanti vecchi amici».
Da "Il Cittadino" del 6 Luglio 2011.
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