Partiamo dalla domanda più scontata, ma assolutamente doverosa: com'è l'umore a dieci giorni dall'infortunio? «Adesso posso finalmente dire di stare bene. I primi giorni sono stati difficili, ero molto arrabbiato per quello che è successo per tantissimi motivi. Poi la rabbia pian piano è passata e ho somatizzato. Gli infortuni capitano e fanno parte del gioco, ora è tempo di lavorare per recuperare il prima possibile e tornare, naturalmente ancora più forte». Come procede la preparazione all'intervento chirurgico? « Sto facendo tutti i giorni molta palestra per arrivare prontissimo all'operazione. Lavoro solo sulla gamba sinistra per rinforzare tutti i muscoli e fra una settimana o dieci giorni penso che sarò sotto i ferri». Ancora nessuna notizia su dove ti opererai e sul chirurgo? «In realtà non ho ancora preso alcuna decisione in tal senso. Sarà una scelta importante, anche perché presumibilmente tutto il tempo del mio recupero lo passerò nella città dove verrò operato, che sia in Italia o negli States ». Nel frattempo come trascorri le tue giornate? «Dipende sempre dal calendario dei Nuggets: quando giochiamo in casa alla mattina mi alleno negli stessi orari dei miei compagni e la sera sono con loro al "Pepsi Center" , mentre quando giocano in trasferta dopo 1 ' allenamento mattutino passo il resto del giorno in assoluto relax». Durante la riabilitazione hai già programmato di fare una tappa più o meno lunga in Italia? Sai che il patron dell' Assigeco Franco Curioni ha messo a tua disposizione il "Campus" per tutto il tempo che vorrai? «Mi fa molto piacere e ringrazio davvero tantissimo Franco per la sua proposta, è davvero super. Tutto però dipenderà dall'operazione, da dove la farò e da dove sarà meglio portare avanti il recupero, di certo non è un'offerta che escludo». Una settimana dopo il tuo infortunio è capitata la stessa sorte a Kobe Bryant: la rottura al tendine d'achille ha posto fine alla sua stagione e ora rischia di compromettere, a 35 anni, la sua carriera... «È stato un dispiacere enorme, queste cose non vorresti mai che capitassero a te o a nessuno. Il suo mfortunio è più grave del mio, ma sono certo che riuscirà a tornare in campo, o almeno lo spero vivamente». Al momento in Nba ci sono 76 giocatori infortunati, molti dei quali (Bargnani, Love, Ginobili, Rondo, Granger) fuori per tutta la stagione. Si gioca davvero troppo in Nba? È questa la causa di molti problemi fisici? «Sicuramente è una componente importante, né l'unica né la principale come possono essere coincidenze o particolari debolezze fisiche, ma bisogna tenerne conto». Alla fine tra Gallinari e Bargnani, considerati i due più forti italiani oltreoceano, Punico che giocherà i play off sarà Marco Belinelli, che si è ritagliato uno spazio importante nei Chicago Bulls... «Sono molto contento per lui, se lo merita e sarà un passo importantissimo per la sua carriera. Spiace molto per il "Mago", che gioca in una squadra dalle ambizioni piuttosto basse e che ha avuto anche questa stagione troppe sfortune». Ai play off soffriranno più i Lakers senza Kobe o i Nuggets senza il "Gallo"? «Credo Los Angeles. Saranno dei play off combattuti, con i Miami Heats ancora davanti a tutti, mentre a Ovest sarà lotta tra Spurs e Thunders, ma non sottovalutate i Nuggets». Che con te in campo avrebbero avuto una marcia in più e la possibilità di ergersi a outsiders per il titolo? «Sono davvero spiaciuto per l'Infortunio perché davvero mi sentivo che questa sarebbe stata una stagione speciale in cui avrei potuto fare delle grandissime cose nei play off Nba e con la Nazionale agli Europei. Speriamo mi ricapitino presto delle occasioni del genere».
Da"Il Cittadino" del 16 Aprile 2013.
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