venerdì 3 agosto 2012
Il tecnico degli Azzurri «Euro 2013, base a Trieste»
Due giorni di allenamento fitto e oggi l'Italia del basket, dopo colazione, lascia Trieste e si trasferisce a Danzica, dove giocherà un quadrangolare con Lettonia, Montenegro e ovviamente Polonia. Ma non potrà ancora disporre di Danilo Gallinari, che ieri a inizio allenamento ha rimediato un trauma distrattivo alla spalla destra, senza lesioni ai legamenti e tendini. Ma dovrà svolgere ancora allenamenti differenziati. La squadra tornerà lunedì prossimo a tarda sera. Qui è arrivata tre giorni fa con nelle gambe la prima fase di preparazione svolta a Folgaria e la vittoria nella Trentino Cup nella quale ha mostrato una confortante credibilità di squadra. Pianigiani, che indicazioni ha tratto lei dal lavoro svolto fin qui? Abbiamo spinto fin dall'inizio a Folgaria, perchè sapevamo di avere soltanto otto partite di preparazione prima del via alle qualificazioni e bisognava sfruttare quindi al meglio ogni occasione. A Trento dovevamo perciò mostrare di essere credibili e concordo sul fatto che quest'aspetto sia stato evidenziato. La Trentino Cup doveva però darci anche spunti per Trieste, dove abbia- mo cominciato il cuore del lavoro in vista delle qualificazioni. Le assenze eccellenti di questa estate la costringono a cercare nuove soluzioni di gioco. Che Italia vedremo in queste qualificazioni? Per creare opportunità di gioco dobbiamo partire da un grande sacrifìcio difensivo, non avendo grande taglia fisica. Dobbiamo recuperare palloni che ci permettano di correre per il campo e giocare in velocità, perchè non abbiamo molti giocatori per sfruttare il gioco statico a metà campo. E anche nell'attacco alla difesa schierata dovremo crearci le opportunità con il movimento continuo di uomini e palla, non abbiamo lunghi che possano essere dominanti o capaci di un gioco interno tale da aprire le difese. Questi i concetti teorici, e nella pratica, come procede il lavoro? I ragazzi hanno recepito quali sono i nostri punti di forza e di debolezza e stanno lavorando insieme su questo. C'è molta applicazione da parte loro e la volontà di creare insieme qualcosa in cui tutti possano essere determinanti. Gallinari è l'unico dei tre Nba che ha a disposizione: sarà il leader di questa squadra? Il finalizzatore? No, lui per primo sa che sarà parte di un sistema di squadra, altrimenti diventerebbe per tutte le altre difese un bersaglio facile, giacché tutti sanno chi è e lo metteranno in cima alle proprie attenzioni. Sarà invece determinante per Danilo sfruttare il suo talento e le sue caratteristiche all'interno di un gioco di squadra. Ma lui è un ragazzo che non solo ha le qualità che tutti vedete, ha anche intelligenza cestistica spiccata da sapere quando prendere l'iniziativa ed essere un valore aggiunto e quando invece mettersi a disposizione degli altri. A Trento ha colpito anche la personalità mostrata dalla sua Italia, il carattere. Confermo e condivido. Ed è un aspetto importante, per un allenatore forse il più importante perchè dà la misura delle possibilità di progresso esistenti. Chiaro che dovremo mostrare ancora questo tipo di compattenza e presenza mentale sui quaranta minuti. E anche in situazioni più complesse come quando si giocherà in trasferta, con situazioni ambientali che ogni tre giorni possono cambiare drasticamente. Saranno vere e proprie prove d'esame perchè cambierà ogni tre giorni il tipo di pallacanestro, il tipo di contatto, il gioco ruvido che le nostre avversarie faranno per toglierci la possibilità di sviluppare quel gioco di movimento di cui parlavo poc'anzi. Beh, il viatico sembra buono, non le pare? In questo momento a volte creiamo tanto e poi concediamo parecchio agli avversari, vanificando tutto il lavoro fatto, perchè non abbiamo ancora la malizia che hanno certe squadre con cui andremo a confrontarci e che già abbiamo constatato alla Trentino Cup. Dobbiamo crescere da questo punto divista. Le assenze eccellenti di cui sopra stanno dando una chance azzurra ad alcuni giovani. Può essere l'occasione per avviare un ricambio generazionale? Abbiamo bisogno di allargare la famiglia azzurra, perchè nella pallacanestro moderna per numero dipartite, situazioni contrattuali in paesi diversi del mondo e infortuni è impossibile avere poi ogni estate sempre lo stesso numero ristretto di giocatori. E quindi poter allargare un gruppo di esperienza europea, con giocatori che sappiano come vogliamo stare insieme, cosa significhi stare in nazionale, che abbiano un linguaggio tecnico e di etica di allenamento comuni perchè l'hanno già vissuta, per noi è fondamentale. La Nazionale non è come un club, qui cambia il mondo. Stai a lungo lontano da casa e giochi anche ogni giorno, mentre nei club se fai le coppe giochi una partita a settimana e fai solo una notte in trasferta ogni quindici giorni. Poter avere quindi un nucleo di giocatori che abbia più esperienza da questo punto di vista e quindi permetta all'allenatore di poter scegliere in caso di defezioni o acciacchi, è una necessità. I ragazzi chiamati quest'estate un po' di esperienza la stanno facendo, già nelle due estati precedenti molti di loro ci hanno aiutato. Adesso mi aspetto anche un ulteriore salto di qualità perchè il futuro possa essere più roseo per loro e per l'Italia Tutto molto bello. Però si gioca per vincere e qui c'è un obiettivo ravvicinato e molto concreto, la qualificazione a Euro 2013. Previsioni e aspirazioni? Beh, non si può negare che la Turchia del nostro amico Boscia (Tanjevic, ndr), per quanto anch'essa gravata da molte assenze di giocatori chiave, rappresenta ancora uno scoglio esagerato. Sappiamo quindi che uno dei due posti a disposizione in questa fase per l'europeo è sicuramente loro. Per il resto è difficile dire adesso chi è favorita, perchè possono cambiare ancora tante condizioni. Sulla carta l'avversaria più tosta è la Repubblica Ceca, ma dietro la Turchia ci sarà molto equilibrio. Il secondo posto che porta in Slovenia vogliamo guadagnarcelo noi con desiderio e la voglia di sbucciarci anche i gomiti, se serve.
Da "Il Piccolo" del 2 Agosto 2012.
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