L' asso di Graffignana traccia un bilancio positivo del 2012 e guarda con fiducia al futuro Gallinari si prepara a un anno da sogno «Voglio i play off con Denver e un Europeo super con l'Italia» «Se continuo a giocare così credo che potremo vederne delle belle»
Un 2012 ricco di soddisfazioni e un 2013 con numerosi buoni propositi e obiettivi da raggiungere. Sono questi i pensieri natalizi dal Colorado di Danilo Gallinari tra un pandoro e qualche regalo da impacchettare e spacchettare. Raggiunto a Denver dalla famiglia con la quale ha passato il Natale negli States, il talento di Graffignana ha raccontato a «Il Cittadino» le sue impressioni sulla prima parte di stagione. Danilo, come stanno andando i tuoi Nuggets? «Stiamo disputando un inizio molto positivo, soprattutto date le difficoltà. Abbiamo infatti, giocato la maggior parte degli incontri in trasferta e sarà così fino a fine dicembre. Vogliamo iniziare il 2013 con un record al 50 per cento di vittorie, in modo che, quando aumenteranno gli incontri casalinghi, potremo spiccare il volo». Dopo parecchi balbettii iniziali, sembrate aver trovato continuità... «Sì, anche se la squadra ha cambiato pochi giocatori e modificato molto i ruoli al suo interno, dando più responsabilità ad alcuni ragazzi rispetto allo scorso anno, per cui la chimica a inizio anno era ancora da trovare. Ora giocando tutti i giorni, ci stiamo amalgamando sempre più». Come va il rapporto con l'altra stella della squadra, il neo arrivato Andre Iguodala? «Sono molto contento di lui: dopo un inizio così così, nelle ultime settimane ha giocato nonostante fosse infortunato, dando un messaggio importante alla squadra e ora si sta riprendendo alla grande». Dopo un inizio stentato, le tue percentuali al tiro sono migliorate: merito tuo o anche del miglior gioco della squadra? «Le mie percentuali dipendono principalmente da me e poi semmai un poco dalla squadra. Se continuassi a giocare così e a vincere ne potremo vedere delle belle». Percentuali a parte, il nome di Danilo Gallinari è sempre più spesso nelle migliori giocate della Nba... «Non sono un giocatore spettacolare alla Blake Griffin (asso "volante" dei Los Angeles Clippers, ndr), per caratteristiche fisiche e atletiche prima di tutto, mentali in secondo luogo. Non sto a guardare gli highlights e la tv, ma in questi periodo mi stanno venendo parecchie azioni spettacolari e sono contento, perché divertono il pubblico». Oltre alla candidatura per l'Ali Star Game, quest'anno sei in lizza anche per il premio Fiba quale migliore europeo dell'anno. Quante chance ti dai? «Credo sia difficile, ma più probabile, vincere il premio Fiba: già l'hanno scorso ho visto quanto è dura accedere all'Ali Star Game. Ma mi farebbero davvero Diacere entrambi». Si possono fare le prime considerazioni sulla lotta play off? «È ancora prestissimo, manca molto e gli equilibri non si sono ancora stabilizzati. Le posizioni dalla cinque alla otto sono lì da giocarsi, con sorprese come Golden State e Minnesota a ovest e le due newyorkesi a est». Belinelli ai Bulls e Bargnani ai Raptors: il cammino dei due italiani in Nba si sta rivelando molto diverso dalle aspettative... «Il "Mago" ha svolto il suo ruolo di sempre a Toronto, ma la squadra non va bene, non riuscirà ad accedere i play offe questo credo che a lui spiaccia molto: gli auguro di trovare una situazione migliore. Il "Beli", invece, ha dovuto cambiare squadra e città: è davvero difficile, ma dopo un inizio in sordina sta facendo bene». I Lakers sono partiti malissimo e ora stano provando lentamente a risalire. Mike D'Antoni è l'uomo giusto per portarli al titolo? «Hanno avuto un inizio difficile, ma sono una squadra davvero forte e presto verranno fuori. Non so se Mike sia l'allenatore giusto per quei giocatori, ma mi auguro il meglio per lui». A proposito di crisi: come vedi la situazione dell'Olimpia Milano? «È una situazione davvero difficile, dal momento che il primo obiettivo stagionale, l'Eurolega, è già sfumato e di questo mi spiace soprattutto per i tifosi e la città, oltre che per i ragazzi e per il signor Armani. Comunque siamo solo a dicembre e spero che riescano a centrare Coppa Italia e scudetto». Sembra essersi più o meno ripreso dalla crisi, invece, il Milan. Come andrà a finire con il Barcellona? «Abbiamo beccato la squadra più forte del mondo e dovremo giocarcela sperando di fare il miracolo; la sfida tra Messi e il "Faraone" El Shaarawy sarà entusiasmante, anche se il secondo è ancora giovanissimo». Sei in Colorado da quasi due anni: come ti trovi? «A Denver mi trovo meglio ogni giorno che passa. È diversissima dalle città cui ero abituato e molto meno movimentata, diciamo che si può paragonare a New York come Graffignana a Milano. La gente, però, è fantastica e il pubblico al "Pepsi Center" davvero magnifico». Programmi per Capodanno? «La mia famiglia mi ha raggiunto per le feste e abbiamo passato il Natale a Los Angeles: con la Nba non c'è molto tempo per altro». Negli States le feste sono iniziate all'insegna della strage nella scuola nel Connecticut: percepisci questa ossessione per le armi? «Abbiamo parlato molto di questo problema, che in effetti sussiste: in America è troppo facile procurarsi un'arma da fuoco e moltissima gente ne è dotata». Cosa chiedi al tuo 2013? «Per prima cosa salute e assenza di infortuni per me e la mia famiglia, poi i play off coi Nuggets, un Europeo super con la Nazionale e, infine, scudetto e Champions League del Milan». Quale, invece, la più grande soddisfazione del 2012? «Essere riusciti a centrare l'obiettivo di Denver, ossia i play offe avere fatto un percorso netto con la Nazionale in estate»
Da "Il Cittadino" del 28 Dicembre 2012.
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